Provincia, D’Amico chiede a Di Giuseppantonio convocazione Consigli Provinciali unitari

camillo_damicoChieti. Il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, ha inviato alla segreteria della Provincia, con destinatario il presidente Enrico Di Giuseppantonio, una richiesta di convocazione dei Consigli Provinciali unitari di Chieti, L’Aquila, Teramo e Pescara.

“L’avvento del nuovo governo, presieduto dal professor Mario Monti, potrebbe invertire la triste tendenza portata tenacemente avanti dal precedente – spiega D’Amico nella richiesta – che ha mortificato il ruolo delle autonomie locali vessandole in ogni modo sia con progressivi tagli nei trasferimenti che nei ruoli e competenze; tutto ciò in barba ai reiterati annunci del processo di federalismo ed al fatto che, tutte le istituzioni (Comuni, Province e Regioni), sono Enti rappresentativi della volontà popolare contro un parlamento che non lo è affatto. Quello che è avvenuto in questi anni a danno delle autonomie locali rimarrà iscritto nella storia come il periodo peggiore perché, grazie al grande apparato di potere mediatico di cui gode ancora la maggioranza che ha sostenuto il governo precedente ed il suo leader, è stato fatto di tutto per far credere alla pubblica opinione che nel territorio si consuma il maggior costo della politica quando, ben sappiamo, che così non è affatto; il ddl costituzionale di soppressione delle province rientra in questa filosofia suicida ed è stato elaborato solo per alimentare una strumentale demagogia  parlando alla pancia della gente. La viva speranza è che il nuovo governo riporti serenità di giudizio, equilibrio relazionale tra le istituzioni e di gestione della cosa pubblica; quindi, con la presente nota, le chiedo formalmente, in qualità di presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi (U.P.A.) di convocare l’assemblea plenaria dei Consigli Provinciali per esprimere e deliberare il più totale disappunto verso i contenuti del ddl costituzionale di cui sopra chiedendo, a Governo e Parlamento, un ridisegno complessivo dei ruoli e competenze di tutta l’architettura istituzionale ove alle province, pur riviste come ambiti e numero, sia conferito un ruolo più attuale e confacente quello storico. Tutto ciò non per difendere la poltrona – conclude Camillo D’Amico – ma il principio legato eticamente alla democrazia rappresentativa, impunemente calpestato dal vecchio governo e dalla maggioranza che lo sosteneva, ed alla necessità che i tagli avvengano veramente laddove sono noti ed evidenti a tutti”.

Francesco Rapino

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