Chieti. “La direzione della Casa di Riposo di Chieti già in annosa precaria difficoltà per non essere una struttura adeguata alla normativa: antincendio, strutturale e sanitaria pensa bene di non rinnovare i contratti di lavoro a circa 20 maestranze che da anni svolgono con competenza il loro lavoro”.
E’ quello che ha detto in una nota il consigliere del Comune di Chieti di Alleanza per Di Primio, Palmerino Di Renzo, che ha continuato dicendo: “Quei lavoratori a quali non vogliono rinnovare il contratto hanno il peccato di non avere il titolo di Osa/Oss pur svolgeno gli stessi compiti e lo stesso ruolo di coloro che hanno tale titolo. Non possono essere messi alla porta con la valigia piena di false illusioni. Non capisco come l’Ente che viaggia in proroga di adeguamento da tempo indefinito non si interessi di dare una proroga ai senza titolo per il tempo necessario alla regolarizzazione del proprio lavoro. In un momento di alta crisi occupazionale non preservare il lavoro a chi l’occupa da tempo rappresenta un immorale fatto di immatura coscienza politica. Il nuovo organismo straordinario nominato dalla Regione Abruzzo sembra più un organismo sterminatore che un organismo politico incapace di risolvere i problemi esistenti. L’organismo politico opera in violazione di principi di separazione tra potere politico e quello amministrativo, focalizzando l’attenzione a fare processi e sottoprocessi alle attività dei reparti (esautorando la direzione amministrativa e sanitaria) utilizzando un fare minaccioso creando un clima di terrore tra i lavoratori ed in particolare sulla continuità e certezza dello stesso lavoro. Comportamento questo non consentito a nessun datore di lavoro e tanto più a chi ricopre una carica istituzionale pubblica. Qualsiasi organo politico è riprovevole non solo socialmente ma sanzionabile in tale fattispecie per violenza verbale ripetuta con conseguente possibile ricaduta sullo stato psicofisico dei soggetti interessati. Richiamo tutti i soggetti politici interessati al problema generale Case di Riposo – ha concluso Di Renzo – incentrando l’attenzione su coloro i quali vogliono togliere il loro pezzo di pane svolgendo per altro da anni il loro lavoro”.
Francesco Rapino