Chieti. La Provincia di Chieti guiderà un tavolo per la crisi occupazionale che investe la Sixty di Chieti Scalo. E’ quanto emerso dall’incontro tenutosi questa mattina presso la Sala Giunta del Palazzo della Provincia, promosso dal presidente Enrico Di Giuseppantonio e al quale hanno partecipato il sindaco Umberto Di Primio e funzionari in rappresentanza dell’Assessorato alle Attività Produttive della Regione Abruzzo. Alla riunione hanno inoltre preso parte i Sindacati, le RSU e una nutrita rappresentanza di dipendenti dell’azienda.
Dopo un’attenta disamina delle problematiche occupazionali, Di Giuseppantonio ha condiviso con i presenti le direttrici sulle quali lavorare assieme per porre le basi per una soluzione, che si auspica la più condivisa possibile. “E’ quanto mai necessario lavorare tutti assieme – ha dichiarato il presidente – con lo scopo di difendere il territorio e l’occupazione con ogni utile sforzo. Solo se ci confronteremo, solo se condivideremo le azioni e gli obiettivi potremo fare chiarezza e tentare di uscire fuori da questo tunnel, che investe centinaia di famiglie. Tre sono le strade da percorrere: una prima riunione separata con i vertici dell’azienda, ai quali chiederemo di rendere noto il piano aziendale; un’analisi del settore tessile e della moda nel territorio e nell’intera regione, per comprendere la sua evoluzione; un nuovo incontro con tutte le parti coinvolte per affrontare la situazione con maggiore chiarezza. In questa fase è necessario essere realisti e capire quale strada percorrere, per far sì che nessuno resti a piedi e per garantire un futuro alle professionalità qualificate che operano in Sixty. E’ opportuno però, e lo ribadisco con convinzione, che ognuno faccia la sua parte: le battaglie – ha concluso il presidente– si vincono o si perdono insieme, e noi vogliamo che sia la nostra comunità a vincere”.
Dell’argomento sarà investita l’unità di crisi costituita presso il Patto per lo Sviluppo coordinato dalla Regione Abruzzo.
Il commento del sindaco di Chieti Umberto Di Primio. “Ritengo che alla luce dell’evoluzione che la vicenda Sixty ha assunto sia arrivato il momento della tattica e non più delle strategie. Pertanto, l’azione da compiere è prioritariamente quella di dare un’accelerata alla vicenda per contestualizzarla correttamente con l’apertura di un tavolo di unità di crisi che rappresenta la strada principale per affrontare una questione così delicata. Quello che può e deve fare la politica è chiedere alla proprietà di discutere del futuro della Sixty e prioritariamente conoscerne il Piano Industriale. Su questo punto dovrà essere prodotta un’azione di pressing istituzionale unitamente all’Amministrazione provinciale e regionale. Oggi, infatti, siamo di fronte a un bivio ed è arrivato il momento di decidere se continuare o meno a dare fiducia ad un azienda, certamente una delle migliori e con una indubbia capacità di fare squadra, che ha potuto contare, fino ad oggi, sulla grande disponibilità dei lavoratori. L’Azienda ci dovrà fornire precise indicazioni sulle proprie strategie e se la prospettiva è la chiusura, vorrà dire che ci attrezzeremo sindacalmente, come istituzioni e come territorio per fronteggiare questo scenario. Ma occorre fare in fretta e capire se la parte datoriale sia disponibile a continuare a investire su Chieti. Per tale motivo, ritengo sia utile richiedere che attorno ad un tavolo di confronto siedano anche Confindustria e Sixty altrimenti, senza interlocutori, continuiamo a parlarci addosso. L’Amministrazione Comunale non farà mancare il suo apporto e sarà presente concretamente ogni volta che sarà ritenuta utile la sua presenza”.