È stato Antonio Di Marco, presentato oggi ufficialmente come nuovo capogruppo provinciale del Pd, ad assestare la prima spallata mediatica venerdì scorso all’amministrazione Testa. Durante l’ultima seduta di Consiglio, infatti, la maggioranza è stata battuta due volte, sulla verifica di sospensione del Consiglio e su una mozione presentata dal consigliere Lino Ruggiero per la realizzazione di una rotatoria a Piccianello, approvata dall’Aula nonostante il parere contrario della Giunta. Se Di Marco grida alla sopraggiunta incapacità di Testa di tenere le redini di un governo senza numeri, proprio la posizione di Ruggiero rafforza questa tesi; il consigliere ex Pescara Futura, infatti, negli ultimi giorni si è dichiarato indipendente dal partito di Carlo Masci, e dallo schieramento che intenderà assumere nelle prossime ore dipenderà l’equilibrio numerico della maggioranza. Dai 15 componenti della squadra testiana, infatti, la maggioranza è rimasta, dopo il passaggio di Teodoro e Pasquali a Fli, prima in 13 e ora in 12, contro lo stesso numero a disposizione dell’opposizione. A questo punto, nella prossima seduta di mercoledì, con la prevista votazione sugli equilibri di bilancio, Testa si gioca tutto di fronte a Ruggiero. Il presidente ha già lanciato l’allarme ai suoi: “Se non si risolvono i problemi ce ne andiamo tutti a casa”. Uno scompattamento confermato anche dai vertici del Pdl, che vedono più di un’ombra sul giovane leader provinciale: addirittura il coordinatore cittadino, il Senatore Andrea Pastore, caldeggia l’opportunità del ritorno al voto qualora Testa non dovesse rinsaldare i numeri della maggioranza che lo sorregge.
A tendere una mano al presidente Testa, invece, è proprio la sua coalizione: i capigruppo provinciali Pdl, Udv e Idv, rispettivamente Faieta, Santucci e Cola parlano di una “maggioranza ampia”. “La delibera sugli equilibrio di bilancio”, scrivono in una nota, “è stata già approvata in commissione, cioè votata favorevolmente da tutti i consiglieri che appoggiano Testa”. Secondo i capigruppo, sarebbe la dimostrazione della solidità della coalizione. “E’ vero anche”, proseguono i capigruppo, “che nell’ultima seduta del Consiglio è passata una mozione con cui viene evidenziata la necessità di fissare priorità diverse nel settore dei lavori pubblici e questo dimostra che si è voluto ribadire pubblicamente, in aula, che il centrodestra auspica e persegue la strada del dialogo, in particolare tra Giunta e Consiglio, e lo farà anche per definire le scelte future dell’ente”. Ma dalle ultime dichiarazioni della nota rilasciata ieri, “la maggioranza è ancora composta da 13 consiglieri, a cui si aggiungono i 2 esponenti di Fli, contro i 10 della minoranza”, sorge un’ulteriore interrogativo: quanti sono attualmente i consiglieri di minoranza? Sono i 2 Fli a ribadire di aver cambiato sponda: “Fli è collocato ufficialmente all’opposizione”, intervengono oggi Pasquali e Teodoro, “in un ruolo distinto e distante sia dal centrosinistra che dal centrodestra. Fli era, è e sarà lontano da questa maggioranza”, spiegano in una nota, “pertanto è collocato ufficialmente all’opposizione in un ruolo distinto e distante sia dal centrosinistra che dal centrodestra”. Ma a chiare lettere spiegano quanto propendano per la caduta della Giunta, della quale chiedono l’azzeramento o il ritorno al voto: “è ormai emersa in modo chiaro l’ impossibilità di governare da parte del Presidente Testa”, commentano.
La voce ufficiale della Giunta, invece, si è pronunciata stamattina nella sala Figlia di Jorio, dove una riunione della maggioranza allargata ai segretari dei
partiti di coalizione, convocata dallo stesso presidente, ha decretato “la totale fiducia nella coalizione che amministra l’ente e nel presidente Testa”. “Si è anche deciso di proseguire gli incontri sui temi amministrativi che riguardano direttamente le competenze della Provincia, per esaminare in modo dettagliato le priorità del territorio, ascoltare tutti gli eletti in Consiglio e dare al presidente Testa la possibilità di assumere le conseguenti determinazioni e portarle a compimento con il più ampio consenso”, si legge in una nota. Una situazione ben lontana dalla chiarezza e dalla stabilità che nei primi due anni di mandato Giunta e Amministrazione hanno dimostrato. A restituire la quadra sarà solo l’Aula, che si riunirà tra due giorni: 48 ore in cui molti si pronunceranno a tenere salda o a cercare lo scivolone dalla sedia più alta.
Daniele Galli