Chieti. “L’assessore Febbo vuol far credere agli abruzzesi che una rete di riserve dal nome burocratico di comprensorio potrebbe avere lo stesso appeal e lo stesso richiamo sui mercati turistici e sui prodotti agricoli che può avere invece un Parco nazionale: sono solo falsità. Il Parco è una risorsa per tutti”.
Lo afferma il segretario regionale del Partito Democratico Silvio Paolucci intervenendo sulla posizione assunta del centrodestra in Consiglio Regionale sul Parco della Costa Teatina. “La verità – sottolinea Paolucci – è che Chiodi, Febbo e i loro compagni di partito non hanno ancora avuto il coraggio di portare la discussione nell’unico luogo dove è possibile intervenire, e cioè il Parlamento: lì avrebbero un’unica scelta, e cioè dare indicazioni di voto per la soppressione della legge, assumendosi la responsabilità politica non solo verso gli abruzzesi di oggi ma soprattutto verso le future generazioni”.
“Il Parco è un’opportunità unica per l’agricoltura e il turismo di qualità – aggiungono il segretario provinciale del Pd di Chieti, Camillo Di Giuseppe, e la responsabile ambiente del Pd provinciale, Chiara Zappalorto – e mentre il centrodestra prova a boicottare la sua istituzione, non batte ciglio di fronte al rilascio, proprio in questi giorni, di nuove autorizzazioni alle pesantissime ispezioni sismiche sulle nostre coste per verificare la presenza di petrolio”.
Per questa ragione il Pd ha organizzato per il pomeriggio di domani, venerdì 23 settembre, nella sede della Provincia di Chieti, un incontro dal titolo “Parco o petrolio: il futuro dipende da noi”. All’incontro parteciperanno le principali associazioni di categoria e i rappresentanti di agricoltori, albergatori, commercianti e industriali per discutere del futuro dell’area.
Anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Mauro Febbo, interviene per chiarire alcuni aspetti sviluppati dopo il dibattito in Consiglio Regionale straordinario sul Parco della Costa Teatina. Scrive l’assessore in una nota: “Da parte mia non c’è stato alcun ripensamento e nessuna marcia indietro come qualcuno potrebbe pensare. La risoluzione presentata dal capogruppo Venturoni approvata in Consiglio, e la connessa risposta di perimetrazione, è la stessa che già avevamo già presentato al Ministero dell’Ambiente nel lontano 16 gennaio 2003 (Leggi Risoluzione). Si tratta dello stesso progetto sul quale si era già espresso favorevolente anche l’assessore provinciale, Remo Di Martino, e che il sottoscritto, unitamente ai rappresentanti dell’amministrazione provinciale, aveva presentato ai giornalisti nel corso della conferenza stampa del 14 settembre 2011. Il nostro è un modello compatibile con la realtà della Costa Teatina, concreto, per il quale sono già stati messi a disposizione i fondi FAS per l’acquisto dell’ex tracciato ferroviario, e soprattutto condiviso. E’ proprio l’ex ferrovia costiera l’elemento connettivo di un sistema aperto che può integrare il Progetto Speciale Territoriale della fascia costiera (elaborata dalla Provincia di Chieti) e quello del Parco della Costa (così come scritto chiaramente sulla risoluzione)”. Secondo Febbo “non c’è stato, quindi, nessun cambio di rotta ma la conferma che questa maggioranza è coerente e compatta, e che condivide pienamente la proposta alternativa al Parco della Costa Teatina la cui perimetrazione ? come si legge nel documento ? è già nota. Bisogna concentrarsi sulle riserve, così come sottolineato da molte associazioni come Ambiente e Vita perchè queste possano costituire il nucleo originario di un nuovo concetto di Parco, un Parco a Isole, connesse tra loro in un sistema territoriale a rete. Questa nuova concezione di Parco è stata condivisa anche dalla CE: basti pensare che esistono già 14 realtà di questo tipo. Nel corso della seduta straordinaria abbiamo assistito alla sconfitta dell’estrema sinistra presente in Consiglio Regionale ormai isolata anche dalla posizione del Pd che come dimostra l’intervista al senatore Legnini pubblicata il 15/09/2011, condivide le osservazioni che sono alla base del nostro ragionamento. Legnini chiede di trovare la soluzione più giusta e meno problematica e soprattutto sottolinea che è necessaria una perimetrazione ristretta che si basi sulle aree già protette. Con la risoluzione approvata in Consiglio inoltre è stata ribadita l’esclusione del territorio di Francavilla al Mare, dei Ripari di Giobbe (Ortona) e della Marina di Vasto. Da una parte ci sono i falsi ambienatalisti – ha concluso l’assessore – che hanno perso la loro battaglia portata avanti senza esclusione di colpi ma allo stesso tempo senza portare nulla di concreto, dall’altra c’è una reale alternativa, la nostra, che è condivisa non solo dalle amministrazioni comunali e dai portatori di interesse ma anche dal mondo accademico abruzzese”.
Francesco Rapino