E’ quanto sostengono il commissario della Comunità Montana Alto Sangro, Andrea Liberatore, in rappresentanza dei sindaci del territorio ed il sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso, con associazioni di categoria, che adesso chiedono ad Anas, Regione e Provincia una dettagliata relazione su quei fatti che hanno sollevato le proteste di residenti, turisti e operatori economici del comprensorio.
Sul caso si è tenuto un vertice venerdì scorso. Con Liberatore e Caruso all’incontro hanno partecipato anche il presidente della DMC Altosangro, Ernesto Alba, il presidente di Federturismo Abruzzo Dario Colecchi, il presidente del Consorzio Skypass AltoSangro, Venturino Margadonna ed il suo vice, Mauro Del Castello, il presidente di Cotas, Giuseppe Marone ed i sindaci di Scanno e Villalago.
In modo univoco e condiviso, il summit ha “stigmatizzato e graniticamente criticato l’atteggiamento di chi ha consentito la chiusura degli indicati tratti di strada per il periodo indicato, posto che tale situazione ha generato una molteplicità di effetti negativi sull’area, causati principalmente dai numerosissimi automobilisti rimasti bloccati a Castel di Sangro e intenzionati a raggiungere l’area Parco, i paesi dell’alto piano e quelli della valle del Sagittario, scegliendo la SS 17 in alternativa ai predetti valici chiusi.
Pertanto il mancato raggiungimento delle località prescelte ha determinato non solo una pesante problematica di accoglienza e sistemazione del massiccio flusso turistico, ma anche un consistente nocumento economico per le strutture ricettive e gli impianti sciistici”.
Peraltro secondo amministratori e rappresentanti di associazioni di categoria “le ragioni addotte dai gestori delle suddette strade, in ordine alle adottate misure restrittive, non sono apparse convincenti e ciò alla luce di un dato oggettivamente assunto in relazione alla tipologia dell’evento meteorologico che non ha avuto i riferiti caratteri di eccezionalità, ma piuttosto la consistenza del tipico fenomeno atmosferico del periodo invernale ancorché più accentuato, vieppiù considerando il dato che detta perturbazione era stata annunciata per tempo e con precisione chirurgica.
Sicché il dato emergenziale assunto a base dei provvedimenti inibitori del traffico stradale, è sembrato una diretta conseguenza del difetto gestionale del fenomeno nevoso, fronteggiato evidentemente in carenza di mezzi e di coordinamento delle forze in campo”.