Cialente ha firmato questa mattina negli uffici della segreteria generale del Comune dell’Aquila di Villa Gioia, dove sono stati depositati i modelli dei comitati promotori per la raccolta delle adesioni (l’ufficio è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 11 alle 13.30, il martedì e il mercoledì anche dalle 15.30 alle 17.30).
“Mi auguro che le aquilane e gli aquilani partecipino massicciamente a questa campagna referendaria” ha commentato “e che una percentuale significativa delle 500mila firme che occorrono per presentare formalmente il quesito arrivi proprio dal nostro territorio. In questo senso, rivolgo un appello particolare ai giovani, affinché in tutte le maniere possibili, anche attraverso i social network, facciano in modo che ci sia una forte opera di sensibilizzazione su questo argomento. I cittadini devono riappropriarsi del loro diritto di scegliere liberamente il Deputato e il Senatore che li rappresenta e non possono essere chiamati a decidere unicamente su una lista preconfezionata dalle segreterie dei partiti, come accade adesso. Se il referendum dovesse andare a buon fine, verrebbe ripristinato il vecchio ‘Mattarellum’; nemmeno quella è una legge esemplare, ma sicuramente è migliore di quella attuale, proprio perché mette in condizione l’elettore di guardare in faccia i candidati e di decidere a chi di loro dare fiducia. Io sono stato eletto due volte alla Camera dei Deputati, nel 2001 con il vecchio sistema, nel 2006 con il ‘Porcellum’. Ebbene, mentre nel primo caso sentivo pienamente sulle mie spalle la responsabilità di dover rappresentare un territorio, nel secondo avevo la piena consapevolezza che la mia presenza a Montecitorio era dovuta a una scelta di partito”.
Secondo Cialente l’abrogazione della legge elettorale vigente “è anche un’opera di moralizzazione, perché riporta le donne e gli uomini, e non più le segreterie, al centro dell’attività politica. Inoltre , in un momento in cui si parla tanto di primarie, la partecipazione attiva a questa campagna referendaria costituisce un modo reale per esercitare concretamente i propri diritti democratici. E’ questo il principio su cui devono basarsi le eventuali primarie per le prossime elezioni”.