Celano. All’indomani della brillante operazione condotta dagli agenti della Questura dell’Aquila che ha portato all’individuazione e all’arresto dei componenti di una banda dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti tra il Piemonte e la Marsica,
Ben vengano queste operazioni condotte con professionalità e competenza dalle forze dell’ordine, ma il fenomeno va combattuto non solo legalmente, ma anche socialmente.
L’ampiezza del problema non va affatto sottovalutata e non va sottaciuta, perché se è vero che c’è spaccio, è vero anche che c’è un alto consumo, che sta portando alla rovina persone e famiglie.
La soluzione del problema non è semplice, non è banale, ma già se si trovassero le cause di un disagio evidentemente profondo che porta a “rifugiarsi” nella droga, saremmo quantomeno a un punto di partenza.
Bisogna fare localmente, con polizia locale e la stazione dei carabinieri, anche dei severi controlli sui contratti di affitto stipulati o meno con i proprietari degli immobili dove queste persone sono state arrestate e dove trovano evidentemente un punto di riferimento per delinquere.
Estirpare il fenomeno non è di certo facile, non basta combattere solo lo spaccio, ma c’è bisogno di una radicale ed importante sensibilizzazione, soprattutto delle nuove generazioni, sia all’interno della famiglia che della scuola; crisi di identità, di valori e di interessi non possono e non devono prendere il sopravvento ed è qui, che anche la politica deve porsi i giusti interrogativi in un più ampio contesto di veduta del problema.