Chieti. Il capogruppo del Pdl in Consiglio provinciale a Chieti, Paolo Sisti e il vice capogruppo Etelwardo Sigismondi hanno presentato una mozione urgente per chiedere al Governo e al Parlamento di assumere iniziative concrete volte a escludere sanzioni per le famiglie per la indebita percezione in buona fede del “bonus bebè”.
La legge finanziaria 2006 ha infatti disciplinato la corresponsione del cosiddetto “bonus bebè” del valore di mille euro per ogni nuovo nato e adottato nel 2005 o nel 2006. Tra i requisiti richiesti, la legge ha previsto anche il limite di 50mila euro di reddito complessivo per il nucleo familiare. “Le disposizioni normative” spiegano i politici “si riferivano genericamente al “reddito complessivo”, non specificando se fosse al “lordo” o al “netto”, così molti genitori hanno avanzato domanda, ritenendo “in buona fede” che il requisito del limite di reddito fosse da riferirsi all’importo netto e non al lordo. Circa 8mila famiglie pertanto sono incorse in errore e in buona fede hanno compilato un’autocertificazione che riportava il reddito netto, senza immaginare di poter incorrere in una indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato.”
Nelle scorse settimane – a distanza di cinque anni dai fatti – il Ministero dell’Economia e delle Finanze – dipartimento della ragioneria generale dello Stato – ha contestato a queste famiglie l’indebita riscossione del bonus bebè e ha intimato la restituzione delle mille euro ingiustamente riscossi, oltre al pagamento della sanzione amministrativa (3mila euro) nel caso venga accertata la violazione dell’articolo 316/ter del codice penale (indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato). Il Minitero dell’Economia e delle Finanze avvertiva inoltre le malcapitate famiglie che avrebbe provveduto a fare apposita segnalazione alla Procura della Repubblica per accertare la violazione dei reati di truffa ai danni dello Stato (art.640 comma II C.P.), falsa attestazione a pubblico ufficiale (art. 495 C.P.) e falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico (art.483 C.P.).”
“Le famiglie coinvolte” commentano Sisti e Sigismondi “stanno vivendo giorni di grande preoccupazione, pur consapevoli di aver agito in totale buona fede, perché potrebbero trovarsi ad affrontare dei procedimenti penali oltre a dover pagare consistenti sanzioni amministrative. È necessario quindi escludere sin da subito sanzioni per le famiglie che hanno agito in buona fede. Con la mozione da noi presentata chiediamo al presidente della Provincia di Chieti e alla Giunta provinciale di rappresentare al Governo ed al Parlamento, tenuto conto delle circostanze di fatto che hanno indotto in errore circa 8mila famiglie italiane, la necessità di assumere ogni utile iniziativa affinchè gli uffici territoriali della ragioneria generale dello Stato provvedano alla ripetizione del bonus bebè per soli mille euro senza interessi e sanzioni, escludendo sin da subito ogni eventuale responsabilità di carattere penale delle famiglie coinvolte”.