Oggetto della missiva la richiesta di riaprire a Roma il tavolo di confronto urgente sulla vertenza Airone Technic, confronto che non si è mai concluso. Il tavolo di confronto richiamato dal presidente è quello proposto da Felice Di Leo, dell’Unità Gestione vertenze – Struttura crisi di impresa del Ministero, che nel corso della riunione tenutasi a Roma il 10 febbraio scorso aveva invitato i vertici Cai – Alitalia ad avviare un confronto con gli imprenditori interessati a rilevare Airone Technic per salvaguardare i livelli occupazionali della struttura che opera presso l’aeroporto d’Abruzzo. Confronto che, però, non si è mai concluso, nonostante la cordata di imprenditori abruzzesi interessata a proseguire l’attività di manutenzione abbia inviato il proprio Piano industriale a Cai Alitalia e si sia detta disposta anche partire da zero, senza la garanzia di alcuna commessa a lunga scadenza.
“La situazione è drammatica e va affrontata con urgenza – afferma Di Giuseppantonio – perché la chiusura di Airone Technic determina un ulteriore, inaccettabile impoverimento del tessuto occupazionale abruzzese e delle province di Chieti e Pescara in particolare. Ecco perché non solo il tavolo di confronto va fissato in tempi brevi, ma in quella sede Cai Alitalia deve dare una risposta, deve assumere una posizione chiara e responsabile. La concessione degli ammortizzatori sociali, per quanto di lunga durata, non risolve il problema occupazionale dei numerosi manutentori, dotati di certificazioni aeronautiche delle quali oggi si mette a repentaglio il rinnovo. Né possiamo dimenticare che la Regione Abruzzo ha investito sulla formazione dei manutentori circa 800.000 mila euro nell’arco di quattro anni al fine di garantirsi risorse umane altamente specializzate di cui non solo non può avvalersi allo stato attuale, ma che rischia di perdere anche per il futuro. La situazione che si è determinata è inaccettabile e per questo motivo invito il Ministero a fare la propria parte e Cai Alitalia a presentarsi con una proposta in grado di salvaguardare le maestranze abruzzesi”.