È il gruppo consiliare di Fli a connotare politicamente, il giorno dopo, l’addio della traghetto per la Croazia della Snav al porto di Pescara. Gli imputati principali al banco del capogruppo Nico Lerri, del consigliere comunale Massimiliano Pignoli e del coordinatore cittadino Fabio Di Paolo sono l’assessore ai Lavori Pubblici, Isabella Del Trecco, e il capogruppo Pdl Lorenzo Sospiri. La prima per “lassismo”, il secondo per “scelleratezza politica”.
Nico Lerri, in veste di presidente della commissione Ambiente, accusa a valanga l’assessore Del Trecco; nel corso della conferenza stampa di stamani ha ricostruito il proprio operato fin dall’insediamento, tracciando un profilo menefreghista della Del Trecco: “Da giugno ad agosto 2009 ho convocato in commissione, verbali e consiglieri testimoni, l’assessore ben 12 volte sul disastro annunciato del dragaggio, ma non ha mai risposto. Ad agosto abbiamo fatto un sopralluogo sul fiume con la marineria, e anche li non è venuta a vedere come i sedimenti avevano superato il pelo dell’acqua. Le ho sempre inviato comunicazioni e documenti dei lavori, l’ho invitata una ventina di volte anche per il ripascimento, arrivando pure a chiederle se occorreva una seduta straordinaria dove e quando preferiva. L’unica risposta c’è l’ha data ad inizio 2011, dicendo che la draga dal Belgio stava arrivando, ma nessuno l’ha mai vista. Forse è tornata indietro vergognata di dover scavare solo 9mila metri cubi”.
Al “lassismo” della Del Trecco, fa eco l’accusa diretta a Lorenzo Sospiri: “Quando doveva dare i ripetuti annunci dell’inizio del dragaggio era sempre pronto a parlare, così quando doveva sbeffeggiarci in Consiglio comunale se accennavamo al dragaggio”, commenta Pignoli, “ora che la Snav dice addio a Pescara si rintana nelle sue stanze”. Della “scelleratezza politica del Pdl” e della “inadempienza e inerzia della sua Giunta”, Fli chiede al sindaco Mascia di assumersene la responsabilità politica: “Se ha il coraggio, azzeri la Giunta e si dica disposto a collaborare con tutte le forze politiche in grado di governare la città, visto che in due anni di suo governo ha subito un’involuzione”. La paralisi commerciale e ora anche turistica del porto, per Fli, sarebbe solo “l’ennesima grave conseguenza dell’incapacità ad una seria programmazione”, aggiunge Di Paolo. Per risolverla, l’unica soluzione sarebbe l’apertura della diga foranea: “Occorre una nuova progettazione del piano regolatore portuale, solo facendo sfociare il fiume direttamente al mare si risolverà definitivamente il problema. È ora di mettere una pietra sopra al passato, ad una vecchia progettazione studiata malissimo: la politica si unisca senza distinzioni partitiche e ripensi il disegno dell’area portuale”, conclude il capogruppo Lerri.
D’accordo Legnini (Pd): “Dragaggio non basta, ora sfondamento della diga foranea”. Anche il senatore Pd condivide l’idea dei finiani pescaresi sull’apertura della diga foranea: “Pronti a fare il massimo in parlamento, ma il centrodestra dia risposte”, sostiene in una nota. L’onda che lascia la nave Pescara Jet mentre lascia il porto cittadino si tira dietro le critiche anche di Giovanni Legnini: “La gestione dell’emergenza dragaggio è stata grossolana e di corto respiro” dice, “e chi sta pagando il prezzo più alto sono le imprese e gli addetti del settore, che da un anno sentono ripetere che la soluzione è dietro l’angolo e che invece ora scoprono che si dovrà aspettare ancora, con un danno commerciale che cresce di settimana in settimana. Ma bisogna andare oltre il dragaggio e avviare subito una forte azione istituzionale affinché vengano finanziate le opere necessarie. Il Governo sta negoziando con le Regioni il Piano delle Infrastrutture” sottolinea il senatore Pd, “e bisogna riuscire ad ottenere il finanziamento almeno del primo lotto di queste opere, a partire dallo sfondamento della diga foranea che può risolvere in maniera stabile il problema dell’accumulo di fango sui fondali del porto. Noi siamo pronti a batterci per questo obiettivo” sottolinea Legnini, “ma è il momento che anche il centrodestra si faccia sentire e, dopo aver dato una pessima immagine di sé con la gestione del dragaggio, faccia finalmente gli interessi di Pescara e dell’Abruzzo”.
Daniele Galli