Francavilla al Mare. Si è tenuto nel pomeriggio di oggi al Palazzo Sirena di Francavilla al Mare, un incontro pubblico dal titolo “L’Italia è un grande Paese: ce la possiamo fare”. L’incontro è stato promosso dal Pd abruzzese e dal gruppo Pd del Senato della Repubblica.
Il giornalista Giuseppe Caporale ha intervistato il senatore Giovanni Legnini, relatore di minoranza della Manovra 2011. L’incontro si è incentrato sul tema della crisi politica e finanziaria, gli sviluppi della Manovra, le conseguenze sul Paese e la strada per iniziare un nuovo percorso di crescita.
Ad introdurre l’incontro è stato il sindaco Antonio Luciani che ha affermato: “Oggi, più di prima mi rendo conto delle difficoltà. Il Governo che continua a fare tagli ed il nostro Comune che sotto questo aspetto sta attraversando uno dei periodi più bui. Mi rendo conto delle difficoltà del lavoro del senatore Legnini che però ci è stato sempre vicino”.
“Ci deve essere un recupero di un rapporto diretto con i cittadini da parte della politica – ha spiegato Giovanni Legnini – verso la quale c’è una voglia di distacco. C’è stato un periodo recente sotto il profilo cronologico, un po’ meno sotto quello degli avvenimenti in cui il presidente del Consiglio diceva che stavamo uscendo meglio degli altri dalla crisi, però poi il tempo ha dimostrato che non era così. Ci eravamo rimessi in sesto con la Borsa, ma oggi c’è stato un calo del 2,5%. Questo dimostra che il nostro Paese ha una grande debolezza politica anche se si unisce nei momenti drammatici. Un primo elemento di ingiustizia nel nostro sistema è che si attinge di più dalle entrate quando c’è già un’elevata pressione fiscale. In questo modo si vanno a colpire i redditi medio-bassi. Quindi ci sono due ingiustizie: prendere dove non si dovrebbe e non prendere dove si dovrebbe. Quando si è dovuto decidere sulla Manovra, c’erano Napolitano e Tremonti, il grande assente era Barlusconi insieme alla maggioranza. Per ridimensionare il debito, che a livello europeo non ci porta ancora sul banco degli imputati ma è abbastanza alto, si dovrebbe ridurre il vitalizio e le auto blu, si devono abolire le Province o accorparle e mettere un tetto per i manager pubblici. Inoltre ritengo che tutti gli Enti periferici al di fuori dello Stato siano accorpabili alla Prefettura”.
Francesco Rapino