Chieti. Sportelli chiusi, prestazioni sanitarie a domicilio ridotte, lunghissime liste di attesa. È la situazione in cui versa la Asl di Chieti, fotografata dal vicesindaco Bruno Di Paolo che di fronte a tale situazione ha deciso di rivolgersi al direttore generale Francesco Zavattaro.
“E’ noto” polemizza infatti il vicesindaco “che la ASL di Chieti è gravata da una carenza di personale specialmente in campo medico, infermieristico, tecnico e socio sanitario. Perciò, è alquanto incomprensibile la ragione che ha spinto la stessa ASL di Chieti ad assumere provvedimenti deliberativi per incarichi a personale di ingegneria clinica, risk management, studio delle determinanti della salute, i cui obiettivi sono, evidentemente, lontani anni luce dalla percezione del semplice cittadino che, ogni giorno, trova gli sportelli chiusi e le prestazioni sanitarie domiciliari ridotte. Cosa dire poi delle liste di attesa specialistiche ambulatoriali e domiciliari che continuano ad aumentare. La ASL di Chieti ha deciso di destinare, con delibera nº 616 del 31 maggio 2011, le risorse vincolate per l’anno 2011 relative al Progetto Obiettivo Nazionale “Riduzione delle liste di attesa e governo della domanda di specialistica ambientale” al potenziamento del parco tecnologico. Sarebbe interessate comprendere quale ragionamento abbia spinto il direttore generale ad assumere questa determinazione visto che sembra non esserci alcuna compatibilità tra le riduzioni delle liste di attesa specialistiche ed il potenziamento del parco tecnologico”.
Inoltre, per quanto riguarda l’accorpamento di tutti i servizi sanitari sparsi nella città alta all’interno del vecchio ospedale, dove pare siano stati anche completati i lavori di ristrutturazione, nonostante i numerosi solleciti mossi in tal senso dall’amministrazione comunale, a 18 mesi dall’inizio del mandato di questa direzione generale, sembra che non si conosca ancora ne se vi sia la volontà di proseguire in questo accentramento né, tantomeno, il crono programma.
“Al Direttore Generale Zavattaro, giunto ormai a metà del suo mandato, che chiede continuamente comprensione, che chiede sacrifici agli operatori, che chiede condivisione agli amministratori” sottolinea pertanto Di Paolo, “chiedo, a questo punto, di fornire risposte”.