Dopo quasi 5 ore di discussioni, a volte animate, davanti ad una nutrita presenza di pubblico.
L’intero gruppo di maggioranza, al momento di votare la proposta di delibera presentata dai consiglieri di minoranza che avevano indetto la seduta, ha abbandonato l’aula, facendo mancare il numero legale.
Risultato? La seduta è stata sciolta e la votazione relativa al punto (riprendere o meno i lavori di qualificazione del vecchio campo Menti) nella sostanza è saltata.
Prima, però, l’assise civica (pur non producendo atti deliberativi concreti) aveva detto molto.
La tematica, sin dalle origini, infatti, è stata oggetto di una lunga trattazione. Ricostruzioni avanzate dalle forze di minoranza, ma anche dal sindaco Giuliano Di Flavio, che ha parlato di differenza a livello economico per completare la riqualificazione (rispetto a quanto deliberato in precedenza) delle criticità legate alla struttura da realizzare, con le somme inizialmente a disposizione.
Le opposizioni (La Fonte-Uniti per Nereto e Direzione Futuro) hanno chiesto chiarezza alla maggioranza relativamente alla volontà, o meno, di riprendere i lavori (il sindaco da parte sua ha illustrato i contenuti del parere legale commissionato), lamentando però le difficoltà di accedere agli atti e di avere tutta la documentazione.
Lunga la discussione, come detto, che è proseguita fino a notte fonda. Poi il colpo di scena: lo scioglimento della seduta per mancanza del numero legale.
In attesa poi di sviluppi, oggi alcuni dei protagonisti della seduta consiliare, hanno voluto affidare le proprie riflessioni ai social.
” Da una parte” sottolinea Daniele Laurenzi, ” si chiede alla Fondazione Tercas di rinunciare all’opera (auditorium, ndr), dirottando i fondi per un altro intervento. Dall’altra si osanna la Regione e il Presidente per avere assegnato 400mila euro per il completamento dei lavori del Menti. In realtà già assegnati al nostro Comune e poi revocati dalla giunta D’Alfonso. E’ una situazione che ieri sera andava chiarita senza ulteriori indugi non fosse altro per il rispetto che tutti dobbiamo nei confronti dei nostri concittadini. Invece così non è stato: ci è stato detto che per realizzare l’opera mancherebbero 700/800 mila euro ma le carte con i compiti stanno a casa, la richiesta di risarcimento danni della ditta in Comune non c’è o non si trova, e al momento del voto la maggioranza è uscita dall’aula venendo a mancare il numero legale. Mi permetto di dire che almeno il Sindaco nonché Presidente del Consiglio, sarebbe dovuto restare, non fosse altro per rispetto istituzionale e garanzia delle minoranze. Nulla di fatto, aspettiamo la pubblicazione della delibera e poi decideremo cosa è opportuno fare, nell’interesse di tutti, non di qualcuno”.
Molto critica anche la posizione del gruppo di Direzione Futuro.
“A giugno i proclami del Sindaco e poi, al termine del consiglio comunale” si legge, “la maggioranza ha abbandonato l’aula per non votare sulla decisione di riprendere o meno i lavori del Menti.
Riteniamo mancare il principio di continuità dell’azione amministrativa, principio strettamente correlato a quello di buon andamento dell’azione stessa, anche dovendo forse gestire in qualche modo la totalità dell’opera.
Ma intanto, oltre al rischio concreto di risarcimento danni all’impresa, corriamo anche quello di perdere finanziamenti, continuiamo a pagare circa 20.000 euro anno di interessi su di un mutuo contratto ma inutilizzato”.