Saranno eseguiti domani dall’Arta i prelievi dei campioni nel sito a mare, indicato dall’Ispra, che potrebbe ospitare il materiale da dragare dalla darsena del porto di Pescara, ormai praticamente ridotto alla chiusura a causa dell’insabbiamento. Se tutte le condizioni previste dalle norme dovessero sussistere, potrebbe essere proprio questo sito ad accogliere la sabbia che si andrà a prelevare dal porto di Pescara. E’ necessario però che questa sabbia risulti sversabile a mare, e una prima risposta in tal senso arriverà sempre dall’Arta il 4 luglio, quando consegnerà i risultati dei 53 campionamenti eseguiti nella darsena, 12 dei quali hanno già dato segnali positivi lo scorso 20 giugno, quando Guerino Testa sottolineo al Consiglio comunale di Pescara che solo la compatibilità totale tra la sabbia da prelevare e il sito marino avrebbe autorizzato lo sversamento diretto.
Testa lo ha ricordato oggi, nel corso della sua prima riunione ufficiale da commissario al dragaggio, ai rappresentanti della Prefettura di Pescara, agli ufficiali della Direzione Marittima Luciani e Perillo, ai dirigenti del Servizio opere marittime e Lavori pubblici della Regione Abruzzo, al sindaco Albore Mascia, al direttore Mario Amicone e alla dottoressa Di Croce dell’Arta, agli esperti della Fondazione e del Dipartimento di Ingegneria di struttura delle acque e del terreno dell’Università dell’Aquila, al pilota del porto Leonardo Costagliola, a Bruno Santori, vice presidente della Camera di commercio nonché proprietario dell’impresa portuale Sanmar, e Sabatino Di Properzio, imprenditore petrolifero operante nello scalo pescarese. Si auspica che i segnali positivi ricevuti fin qui si protraggano, giacché per la progettazione dell’intervento è ipotizzabile che una prima bozza sarà pronta già per la prima metà di luglio, dopo la quale si potrà quindi procedere con la gara di appalto per dare il via al dragaggio. Al tavolo odierno, però, erano assenti i rappresentanti del ministero dell’Ambiente, quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Protezione e dell’Ispra, figure di importanza romana, in ferie per la festa di San Pietro. Il tavolo tornerà a ricomporsi, quindi, a metà luglio. Al momento l’obiettivo principale è la riapertura del porto di Pescara, per andare incontro alle esigenze di tutte le categorie interessate, che oggi lamentano grande difficoltà e chiedono di procedere con la massima urgenza. Nel rispetto delle procedure previste dalla legge e in collaborazione con tutti gli altri enti si punta quindi a procedere speditamente con il dragaggio”, ha dichiarato Testa, raccontando di un “un clima assolutamente positivo”.
Di Properzio: “Lascio Pescara”.Stride, però, la dichiarazione affranta fatta, in apertura, da Sabatino Di Properzio: “Tra pochi giorni chiuderò la mia attività nel porto di Pescara, mandando in cassa integrazione 30 persone tra dipendenti e indotto. Non riesco più ad andare avanti con i rifornimenti via terra e le scorte (di combustibile Ndr.) rimaste in questi mesi non bastano più. La Direzione marittima ci ha abbandonato a noi stessi, per cui se Di Properzio è stato per anni un nome importante legato a Pescara, tra poco si legherà ad un’altra città”. Come paventato da molti altri operatori, si può ipotizzare che anche la Abruzzo Costiero migrerà verso lo scalo portuale di Ortona, sempre che le dimensioni consentano l’ingresso di grosse petroliere come la Niker o la Tigullio.
Daniele Galli