La riprova di un totale scollamento dalla realtà. Del resto quando si usa l’auto blu anche per fare cento metri è normale avere poca contezza dei problemi dei comuni mortali”.
La critica arriva dal consigliere comunale Luigi D’Eramo, per il gruppo “Noi con Salvini – L’Aquila”.
“Cosi’, in un centro storico prigioniero dei cantieri e delle polveri, senza servizi per i pochi che ci abitano, e che devono usare l’auto pure per comprare un chilo di pane, senza parcheggi per quelli che ci lavorano, senza un’anima in giro per la maggior parte del giorno – afferma l’esponente politico – si stroncano le poche possibilità di rinascita, affidate essenzialmente agli eroici esercenti o professionisti che hanno scelto di riaprire l’attività, facendo in modo che si debba pure pagare per accedere.
Anzichè creare incentivi, insomma, si adotta un provvedimento che dissuaderà anche i pochi volenterosi dal venire in centro. Ridicolo, poi, parlare di ricambio. Aveva un senso quando in centro ci si doveva venire per forza, perchè qui si concentrava tutto, e quando era un piacere farlo, perchè c’era una città.
Ripristinare ora la sosta a pagamento vuol dire invece condannare alla chiusura le poche attività che hanno riaperto e favorire la concorrenza di quelle in periferia. Per non parlare dei disagi per i commercianti di viale Corrado IV, per gli utenti degli uffici comunali di via Roma e di Villa Gioia, peraltro i più frequentati, e di tutti quelli del Tribunale.
In questa città – prosegue D’Eramo – diventerà un problema pure fare un certificato. Si vuole forse far credere agli italiani, a beneficio del Governo in carica, che la città è ricostruita e si può tornare alla normalità? E se è così, con quale faccia andremo a chiedere altre risorse per la ricostruzione?
Per fortuna – è la conclusione del consigliere – tra pochi mesi la parola verrà restituita agli elettori, che potranno, con il loro voto, esercitare il diritto e il dovere di salvare questa città dal baratro verso cui la stanno precipitando”.