Pescara. La formazione di un macro-comparto esclusivamente pubblico all’interno del Piano particolareggiato 2, che punti allo sviluppo ricettivo-turistico e infrastrutturale della riviera sud di Pescara, che potrebbe tradursi nella costituzione di un fondo immobiliare, allo scopo esclusivo di valorizzare il patrimonio pubblico del Comune di Pescara. E’ questa la ragione che, all’interno della delibera di indirizzi sul Pp2, propedeutica all’inizio della progettazione che comunque si svolgerà in sede partecipata con la città, ha determinato l’inserimento della possibilità di trasferire nell’area dell’ex Cofa una quota parte della superficie utile edificabile oggi prevista nell’area degli ex serbatoi Di Properzio, con l’obiettivo, oggi solo un’ipotesi di lavoro, di dare più spazio alla ricettività, meno alla residenzialità. Lo ha precisato l’assessore allo Sviluppo del Territorio Marcello Antonelli chiarendo alcuni aspetti della delibera di indirizzo sul Pp2 che oggi è approdata all’esame della Commissione consiliare Gestione del Territorio presieduta da Marco Mambella e che ha generato il dibattito con i partiti di minoranza.
“In sostanza – ha spiegato brevemente Mambella – nella delibera sono previsti il subambito B, corrispondente alle aree Di Properzio, che prevede uno sviluppo residenziale pari a 16mila 500 metri quadrati di superficie utile lorda, per edilizia residenziale normale ed Erp, e il subambito C, corrispondente all’area del lungomare sud-ex Cofa, dove sono previsti sviluppi turistico-ricettivi per 21mila metri quadrati complessivi. Nella delibera la maggioranza di governo ha inserito l’ipotesi progettuale di trasferire dalle aree ex Di Properzio una quota parte di edificabile, circa 4mila metri quadrati, sull’area ex Cofa, una proposta puramente ipotetica sulla quale, approvata la delibera in Consiglio, si dovrà cominciare a lavorare. Ma la sola ipotesi ha scatenato le solite strumentali polemiche del centro-sinistra”.
“Polemiche che – ha sottolineato l’assessore Antonelli – non hanno alcuna ragion d’essere. Quella inserita in delibera è solo una ipotesi finalizzata alla costituzione di un macro-comparto esclusivamente pubblico date le proprietà del Comune e della Regione, ossia l’ex Cofa, presenti nell’area che potrebbe tradursi in un fondo immobiliare. L’obiettivo, su cui stiamo facendo una riflessione, e comunque ancora in fase di valutazione, è la valorizzazione del patrimonio pubblico del Comune di Pescara. Non è una questione urbanistica, perché non abbiamo previsto il trasferimento di una volumetria, ma solo di una potenziale capacità edificatoria, ossia non si determinano automaticamente ‘più mattoni’ nel subambito C. Peraltro parliamo di un elemento inserito nell’atto di indirizzo come potenziale strumento di cui poter fruire, ma non è detto che la soluzione finale sarà tale. Per ora si tratta esclusivamente di un atto di indirizzo, e l’idea di fossilizzare la discussione su un dettaglio è incompatibile con la natura stessa dell’atto di indirizzo, che ipotizza solo scenari su cui poi dovremo metterci al lavoro, perché sia chiaro che la nostra maggioranza di governo non intende approvarsi il Pp2 nel chiuso di una stanza, ma ci sarà il coinvolgimento della città con la partecipazione di tutti gli skateholders, ossia tutti i portatori di interesse, con la massima trasparenza che sta caratterizzando ogni atto della nostra amministrazione. Vogliamo favorire la partecipazione del territorio alle nostre scelte strategiche perché il nostro obiettivo ultimo è realizzare le opere che si progettano e non limitarci alla produzione di pezzi di carta che nulla aggiungono al miglioramento dello sviluppo economico della città, attraverso la realizzazione di opere pubbliche”.