Pescara. Dopo il dragaggio, il ripascimento. Se il porto paralizzato dai fanghi fa infuriare la marineria, pronta per domani ad un nuovo corteo di protesta, il ripascimento del litorale sud indiavola gli operatori balneari. L’indagine della Procura, che ha fermato lo sversamento della sabbia prelevata dal porto turistico sulle rive a sud del porto, tiene ferme tutte le attività degli stabilimenti balneare. Indignati, gli operatori sono pronti a chiedere i danni.
La sabbia aspirata dalle banchine del Marina di Pescara e riversata con un enorme tubo nero sulle spiagge del litorale sud, da anni in attesa di essere rimpinguato, potrebbe essere inquinata. L’indagine della Procura lo sta appurando, ma intanto gli stabilimenti balneari rimangono fermi. Domani comincia il mese di giugno e la stagione turistica si può dire ufficialmente aperta, così come il conteggio dei danni economici che gli stabilimenti balneari compresi tra il porto e il confine con Francavilla riporteranno in termini di incassi mancati. Un problema che si sarebbe potuto evitare agendo anticipatamente negli scorsi anni, quando il rinascimento era già necessario“Per il terzo anno consecutivo il ripascimento a Pescara sud viene annunciato ma non viene realizzato” afferma Ciro Gorilla, direttore di Fiba-Confesercenti, “Quando le imprese non possono contare neppure sugli impegni ufficiali delle istituzioni, vuol dire che le istituzioni a Pescara devono fare ancora passi avanti per essere all’altezza dei compiti ai quali vengono chiamate”.
“Non si può chiedere alle imprese di investire” dice Gorilla “quando non si è in grado di garantire neppure quello che viene annunciato solennemente e scritto sui verbali delle riunioni. Non sta a noi indicare le soluzioni istituzionali, ma è sotto gli occhi di tutti che qualche sbocco va individuato. È sempre antipatico ricordare che da tre anni sollecitiamo gli interventi nei tratti più colpiti: puntualmente veniamo accusati di catastrofismo, ma altrettanto puntualmente i fatti ci danno purtroppo ragione. Se l’Amministrazione avesse dato ascolto ai nostri suggerimenti costruttivi, oggi si sarebbe riservata questa brutta figura”. Per queste ragioni,Fiba-Confesercenti riunirà la prossima settimana i propri associati con l’Ufficio legale di Confesercenti per valutare gli estremi della richiesta danni da inoltrare nei confronti delle istituzioni coinvolti.
Casciano (Pd) se la prende con l’assessore Del Trecco: “Si dimetta”. Legato a doppio filo con la politica, il caso del ripascimento si rovescia anche nello scontro tra l’Amministrazione e l’opposizione di centrosinistra. Il Partito Democratico torna a chiedere a gran voce le dimissioni dell’assessore all’Ambiente, Isabella Del Trecco. “Deve rassegnare le sue dimissioni immediatamente”, ha dichiarato Stefano Casciano, segretario cittadino Pd, “Dopo aver preso in giro gli operatori del porto, rassicurandoli per mesi sulla questione dragaggio, adesso ha fallito anche in materia di rinascimento”.
“I lavori di ripascimento del litorale di Porta Nuova, infatti, sospesi nei giorni scorsi dalla magistratura, adesso si sono definitivamente arenati. Un nuovo crack per l’assessore, che in due anni di governo è riuscita ad affossare decine di attività commerciali e tutti gli stabilimenti balneari situati tra piazza Le Laudi e il confine con Francavilla”, sostiene Casciano, che riconduce la situazione al “procedure inesatte e una politica approssimativa che stanno mettendo in ginocchio Pescara, e i danni saranno incommensurabili”.
Daniele Galli