Ad agosto 2010, dieci mesi orsono, Blasioli aveva segnalato all’ente provinciale, titolare della competenza sulla pista ciclabile che costeggia il lungofiume, partendo dal ponte di Capacchietti e arrivando alla ferrovia seguendo via Valle Roveto su un tracciato misto in asfalto e legno: “Chiodi che spuntavano dalle travi di legno, totalmente sconnesse e pericolanti, lastre spaccate e crepe sull’asfalto”, descrive il consigliere Pd, “Non solo, la pista era completamente stata invasa dalle erbacce e percorrerla, per un qualunque ciclista, voleva dire esporsi al rischio di capitomboli e brusche cadute. Più che una pista ciclabile, delle rovine a cielo aperto, dunque, in una delle zone più belle di Pescara per gli amanti della natura”. Dieci mesi dopo il tratto ciclabile “è ancora in pessime condizioni”. Indignato, Blasioli afferma oggi: “Mentre l’amministrazione provinciale pensa ad inaugurare nuove piste ciclabili, dimentica la manutenzione di quelle esistenti”, riferendosi ai lavori in esecuzione per la nuova pista in realizzazione con il contributo di 300mila euro della Fater. “Ad agosto 2010, pochi giorni dopo la mia segnalazione, Testa rispose che la sua Giunta aveva già stanziato 100mila euro per il rifacimento e la manutenzione dell’asse ciclabile e che entro l’autunno 2010 sarebbero partiti i lavori, precisa il democratico, “ma è passato quasi un anno e del cantiere annunciato neanche l’ombra”. I chiodi, le crepe, l’erbacce e le buche sono ancora tutte lì: l’unica intervento è stato il posizionamento di alcune transenne attorno ad una delle tante travi divelte, evidentemente la più pericolosa per i ciclisti.
“Questo asse ciclabile, se opportunamente tutelato e poi ben collegato ad una rete funzionale di piste ciclabili, potrebbe essere uno sprono per molti cittadini a lasciare a casa le auto e muoversi in città più velocemente, a costo zero e in sicurezza”, conclude il consigliere di opposizione.
Daniele Galli