“Non c’è alcun allarme botulino nel laghetto della Riserva naturale dannunziana, né alcuna schiuma che galleggia in superficie: a determinare la risacca biancastra è stato semplicemente il polline dei pioppi che si è depositato sul pelo dell’acqua perché alcuni rami di alberi molto grandi, caduti durante l’ultima ondata di maltempo, hanno ostruito le condotte per il ricambio dell’acqua, impedendo il libero deflusso del materiale”. Interviene così l’assessore Ricotta dopo i proclami di ieri dei due consiglieri Pd, che avevano addirittura gridato all’allarme botulino, il secondo, dopo quello emerso due anni fa quando la calura fece reagire le alghe del fondale del laghetto dei cigni e produrre la schiuma nociva che si accumulò in superficie, causando anche la morte di numerosi volatili acquatici. “La problematica è emersa tre giorni fa, quando qualche voce di corridoio è stata evidentemente strumentalizzata dai consiglieri del Pd”, spiega Ricotta, “In realtà i nostri operai sono intervenuti sul posto già martedì scorso liberando le condotte dai rami: l’effetto biancastro sparirà non appena sarà completato il ciclo di ricambio idrico”.
Inevitabile non passare al contrattacco politico: “Divulgare notizie infondate suscitando un inutile allarmismo tra gli utenti del parco non è però lecito, neanche per un consigliere d’opposizione”, rimprovera l’assessore. Ma se l’emergenza botulino sarebbe infondata e solo “non c’è alcun a schiuma nel lago”, nella Pineta rimangono gli altri elementi di degrado portati alla luce dai due democratici.
Daniele Galli