“Per mesi l’Ato, che esercita il controllo analogo sull’Aca, dopo aver chiuso gli occhi dinanzi alla nomina del Consiglio d’Amministrazione, ha invitato quello stesso Cda a limitare la propria azione all’ordinaria attività amministrativa, in attesa del parere del Ministero della Funzione pubblica. Ciò significa la paralisi della programmazione degli interventi da fare sui nostri territori, una paralisi che di nuovo pagheranno i cittadini”. L’allarme è stato lanciato oggi dal capogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Marcello Antonelli, dal sindaco di Chieti Umberto Di Primio e da quelli di Pianella Sandro Marinelli, che hanno chiesto le dimissioni del Cda dell’Azienda consortile acquedottistica.
Sullo sfondo l’approvazione della legge Madia che detta che “l’Organo amministrativo delle società di controllo pubblico è costituito di norma da un Amministratore unico” mentre, in sede di rinnovo del CdA è scoppiato il parapiglia: “Il 2 agosto, l’allora amministratore unico, l’avvocato Di Baldassarre, pubblicò l’avviso per la nomina del nuovo amministratore”, ricostruiscono i tre esponenti di centodestra, “ma intervenne l’Ato sollevando alcune eccezioni per far sospendere il bando”
“Ma pochi giorni fa”, proseguono Antonelli, Marinelli e Di Primio, “abbiamo saputo che all’improvviso l’Ato, che avrebbe dovuto esercitare il controllo sull’Aca, ha scoperto che è stata approvata la legge Madia e ha chiesto un parere agli Organismi del Ministero per la Semplificazione e la Funzione pubblica in merito alla corretta composizione dell’Organo amministrativo dell’Aca: ora si apre la voragine e nelle more del parere ministeriale il Cda dell’Aca è stato infatti invitato a esercitare solo l’ordinaria attività amministrativa, dunque decisioni straordinarie, come l’organizzazione dei lavori o del personale, non possono essere assunte, cioè la programmazione degli interventi da fare sui nostri territori non potrà essere fatta, con il rischio concreto di dover tornare in Assemblea, con la ripresa delle litanie dei partiti, e il blocco delle opere, colpa della cattivissima politica del centro-sinistra, di un’invasiva politica su Aca e dell’incapacità di Ato di impedire quanto accaduto”.
“La prima conseguenza di questo caos la vediamo a Pescara – ha aggiunto il Capogruppo Antonelli – dove abbiamo la gestione di un depuratore affidata a un privato che giungerà a scadenza il 31 dicembre 2016 e fino a oggi l’Aca non ha fatto nulla per individuare un eventuale nuovo gestore dal primo gennaio 2017 e con l’attuale posizione di Aca diventa difficile capire quali azioni potrebbe oggi mettere in atto. Venerdì prossimo è stata convocata una seduta urgente della Commissione Vigilanza alla presenza del Presidente dell’Aca per rispondere delle attività messe in corso e garantisco che non ce ne sono”.