Orsogna. “La scelta dell’Assemblea dei sindaci della Asl Lanciano Vasto Chieti di eleggere solo rappresentanti dei Comuni più grandi nel Comitato ristretto dei sindaci è una grave penalizzazione per i centri minori della provincia e nei confronti della medicina territoriale”: è quanto afferma il sindaco di Orsogna, Fabrizio Montepara, il quale al momento delle votazioni ha abbandonato l’assemblea insieme a un’altra decina di sindaci “non di sinistra” dei Comuni sotto i cinquemila abitanti.
“Non abbiamo partecipato al voto – spiega Montepara -. Avevamo proposto la candidatura del sindaco di Villa Santa Maria, che avrebbe dato voce ai circa 90 piccoli Comuni sui 104 che compongono la nostra provincia. Sono invece prevalse le ragioni di partito e non c’è stato alcun accordo. Sarebbe stato un segnale importante per la larghissima maggioranza dei cittadini di questa provincia e verso i loro problemi ed esigenze, che non sono legati solo agli ospedali. Si continua a parlare di rafforzare i distretti, la medicina sul territorio, le forme innovative di assistenza, ma alla fine le logiche e gli interessi da tutelare rimangono sempre gli stessi. Addirittura per la votazione il PD ha fatto presidiare i lavori assembleari dalla Segretaria provinciale, Chiara Zappalorto, a evidenziare un modus operandi slegato da dinamiche di scelta che “dovrebbero” essere dei soli sindaci e dei territori e che appartiene invece a dinamiche di becero decisionismo politico e di spartizione di poltrone. Lo stesso Umberto Di Primio, che ufficialmente non dovrebbe appartenere ai “sinistri”, ha deciso di rappresentare se stesso e la città di Chieti, adagiandosi sulle logiche della maggioranza. Un’evidente scelta di campo per il futuro”.