Tortoreto, rimozione dehors, esercenti: ricorso al Tar e richiesta di nuovo regolamento

Tortoreto. Ricorso al Tar contro l’annullamento del regolamento dei dehors e un nuovo appello al commissario straordinario: riproporre il disciplinare già in essere per evitare che le attività commerciali, soprattutto quelle del centro storico, debbano andare incontro a dei danni di natura economica.

 

Prima la politica (la presa di posizione di Impegno Civico), ora l’associazione “Esercenti e operatori turistici di Tortoreto Borgo Medievale” prende posizione (decisamente critica) sulla situazione quasi kafkiana che investe le installazioni dei dehors.

Storia nota da tempo e fonte di polemiche e ora di contenziosi, visto che i titolari delle attività che hanno acquistato e installato le strutture, sulla scorta di un regolamento comunale licenziato negli anni precedenti, hanno impugnato i provvedimenti di annullamento e di rimozione delle strutture.

 

La nota diffusa nelle ultime ore dall’associazione è molto critica e chiama in causa Sovrintendenza, funzionari comunali e la possibile “interferenza” di qualche ex amministratore.

 

E’inaccettabile, anzi pensiamo perfino illegittimo“, che all’improvviso, sia stato disintegrato il sistema commerciale del Paese, lasciando un vuoto amministrativo che se non rapidamente colmato, arrecherà gravissimi danni agli esercenti, ma di riflesso anche alla comunità, che di fatti specialmente nei caffè socializzano e vivono giornalmente momenti di svago, all’interno dei dehors”.

 

L’attuale regolamento (quello poi revocato per autotutela) fu approvato in consiglio comunale e non vi furono voti contrari. Disciplinare che andava nella sostanza a normare una situazione già in essere contro strutture montate e maggio e poi rimosse in ottobre. In poche parole fu data “legittimità” per l’intero anno alle varie strutture, favorendo di riflesso anche degli investimenti da parte dei privati.

 

“Noi riteniamo che i regolamenti che esprimono una volontà politica unanime”, dice l’associazione degli operatori, ” specialmente quelli che cambiano in positivo un paese, non si revocano, al limite si modificano per migliorarli.

 

Mentre invece, come un fulmine a ciel sereno, dopo 3 anni e mezzo, il 5 agosto 2016, giorno dei festeggiamenti della Madonna della Neve al Paese, il regolamento dei dehors è stato revocato, poiché ritenuto tecnicamente sbagliato. Ma per come è stata gestita la procedura per annientare il regolamento, per le motivazioni addotte, dove talune appaiono perfino infondate, insomma quest’improvviso ed ostinato tentativo di far rimuovere velocemente alcuni dehors, nel mentre a governare il Comune non c’è un’amministrazione comunale eletta democraticamente dal popolo, conferma il sospetto che dietro tutta questa storia si celino anche velleità e tornaconti personali”. L’associazione lancia un appello al commissario Francesco Tarricone, affinché prenda una posizione chiara su questa vicenda.

Nel frattempo la questione ha imboccato anche un percorso di natura giudiziaria (con il ricorso al Tar da parte degli esercenti chiamati a rimuovere le strutture).

 

 

“Ormai tutti sono al corrente”, prosegue la nota, “che le strutture (dehors) e le leggi in materia di paesaggistica nel corso degli ultimi anni non sono cambiate. Che ancora non è scritto da nessuna parte che al Paese vi sono beni, piazze o strade riconosciute beni monumentali dal Ministero delle Belle Arti, e comunque sia, nessun dehors ricade in tale area.

 

Ed oltretutto, tutti hanno constatano che i dehors sono o si affacciano su una via di circonvallazione esterna al borgo medievale e non oscurano la vista delle mura a scarpata della torre dell’orologio e delle mura di cinta, delle vie antiche di Terranova e Terravecchia e del paesaggio, nonché oscurano in alcun modo la vista dal mare alla collina”.

 

Per gli operatori, dunque, il “Comune ha messo in scena un film di cattivo gusto. Certamente bisogna rispettare i pareri e i gusti di tutti, però ormai siamo pienamente consapevoli che la Soprintendenza, al contrario di quello che sostengono alcuni funzionari del Comune, non possa e non debba sconfinare dal suo ambito, limitandosi quindi a soprintendere nel rispetto delle leggi, dei piani e dei vincoli paesaggistici e monumentali, rispettando altresì i principi giuridici, improntati ad una fattiva collaborazione con l’amministrazione, funzionale a conformare le iniziative edilizie al rispetto dei valori estetici e naturalisti insiti nel bene del paesaggio e per una migliore fruizione”.

 

Dunque, i dehors supportano e completano da sempre le strutture delle attività commerciali, tanto è vero che, se il nostro paese d’estate e nei fine settimana si ripopola è perché dopo aver visitato il borgo medievale e le terrazze panoramiche, le persone trovano una splendida accoglienza nei “nostri” ben attrezzati e caratteristici locali.

 

Riteniamo che la Soprintendenza, così come correttamente faceva fino a un paio d’anni fa, debba tornare ad entrare nel merito delle soluzioni, dando molta attenzione anche alle reali necessità della collettività.

 

Così come siamo fermamente consapevoli che sarebbe opportuno se il Comune, in autotutela, riapprovasse tempestivamente il regolamento già esistente”.

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