Pescara. “Che fine ha fatto la Società di trasformazione urbana a Pescara?”. A chiederselo è il consigliere regionale Prc Maurizio Acerbo, all’interno di una critica alla politica urbanistica del Comune governato da Albore Mascia.
“Mentre l’assessore Antonelli propone di regalare ai costruttori un bel cambio di destinazione di volumi residenziali e la Regione cerca di cedere a Becci senza gara le aree dell’ex-Cofa, sono stati accantonati sia la S.T.U. che i progetti già pronti per il PP2. La cosa grave è che si tratta di una procedura, quella della S.T.U., e di progetti urbani realizzati proseguendo indirizzi risalenti alla giunta Pace – Sospiri”, interviene Acerbo con una nota odierna.
“Le S.T.U. costituiscono uno strumento che il legislatore ha previsto per facilitare l’intervento di quei Comuni che intendano realizzare significative trasformazioni all’interno della città esistente, attraverso il cofinanziamento di soggetti privati: quello di cui c’è bisogno per un’area strategica come il PP2”, aggiunge, “Allora perché l’assessore Antonelli e il sindaco Mascia fanno finta che la S.T.U. non sia mai esistita? E perché i costruttori che prima l’avevano invocata poi si sono disamorati?”
“Ho la sensazione che quando i costruttori si sono accorti che i meccanismi di mercato su cui si fonda la S.T.U. non garantivano le rendite di posizione hanno preferito tornare ai più tradizionali riti pescaresi. Naturalmente una maggioranza che ha vinto le elezioni può decidere di cambiare precedenti scelte urbanistiche e amministrative ma dovrebbe spiegare alla cittadinanza e in Consiglio Comunale le ragioni e non semplicemente far finta che non siano mai esistite”, conclude.
Daniele Galli