Pescara. “Il rimpasto è stato un’operazione di facciata. Si è parlato di primo e secondo tempo, ma dico che se non va la squadra si cambia l’allenatore e non un giocatore. Prendo comunque atto di quello che è accaduto con la consapevolezza di aver lavorato per il bene pubblico e della città, avendo contribuito per quello che potevo ad evitare che il Comune andasse in default. Io non smetto di far politica”. Lo ha detto in conferenza stampa Adelchi Sulpizio, assessore al Bilancio uscente del Comune di Pescara, ‘cacciato’ dal sindaco insieme a Santavenere e Teodoro nell’ambito del rimpasto di giunta.
“Con i risultati raggiunti – ha detto – mi sarei aspettato della riconoscenza e invece mi si è dato il benservito per equilibri politici da raggiungere che non ho ben capito cosa significa. Io ero rappresentante di una lista civica e questo si sapeva dal primo giorno. Vado avanti continuando a fare politica e verificando che il lavoro fatto fino ad oggi non venga buttato a mare”.
“Ho deciso di fare questa conferenza perché credo che quando si affrontano questioni complesse – ha aggiunto – bisogna essere tranquilli per capire cosa è accaduto perché è stato un fulmine a ciel sereno. Voglio anche dire quello che ho fatto nei due anni da assessore e amministratore. Con la delega alle Politiche della Casa che nessuno voleva noi abbiamo assegnato nuovi alloggi e seguito un percorso che ha previsto la ristrutturazione e manutenzione delle abitazioni di edilizia popolare con l’utilizzo di un milione e 436mila euro per manutenzione e ristrutturazione di altre abitazioni. Lavori che proseguono e che fra un anno termineranno. Nel 2016 abbiamo assegnato 61 abitazioni ma altre ci saranno”.
“La cosa più bella – ha detto ancora Sulpizio – è non aver fatto assegnazioni straordinarie ma tutte in graduatoria. Ricordo anche il progetto di 12 abitazioni nuove in via Pepe. Sul Bilancio e Tributi, deleghe nella precedente amministrazione spacchettate, abbiamo fatto tante cose buone. Qualche dato. Quando sono entrato il 22 luglio 2015 ho trovato meno 889 mila euro di cassa. Lascio oggi 10 milioni e 843 mila euro. E questo grazie all’anticipazione della Tari e devo ringraziare l’opposizione che ha compreso quel messaggio. Non ho fatto una, dico una, anticipazione di tesoreria nel mio mandato. E poi ancora: a giugno 2015 ci volevano 120 giorni per pagare le imprese. Nel secondo trimestre 2016 siamo arrivati a 52 giorni di pagamento delle fatture. Al 5 giugno 2015 avevamo 17.268 pratiche in giacenza in Ragioneria. Poi al 30 giugno 2016 si sono ridotte a 2134″. Nell’ambito della Sulla Spending review, abbiamo ridotto le spese di telefonia dai 405 mila mila del 2014 a 331 mila euro degli anni successivi, con un abbassamento del 40%. Abbiamo ridotto le spese dell’ autoparco dal 2014 e poi rottamato 17 vecchie auto a benzina e fatto un noleggio operativo a lungo termine di 5 auto a GPL, pagando 165 euro al mese. E poi per quel che riguarda le spese correnti – ha concluso l’ex assessore – siamo passati dai 103 milioni del 2014 ai 96 milioni del 2015 e agli 80 del 2016, senza considerare che l’indebitamento è passato dai 144 milioni del 2015 ai 137 milioni di quest’anno”.