L’Aquila. “Con grande soddisfazione posso dire che il decreto varato dal Cdm per il post sisma in Centro Italia è davvero ben fatto, ispirato com’è da una visione maturata anche sull’esperienza del terremoto del 2009 e sulle relative battaglie parlamentari.
Se avessimo ottenuto subito il rispetto di questi tre principi anche dopo il sisma dell’Aquila, a quest’ora saremmo ben più avanti con i lavori”.
Lo dice la senatrice del Pd Stefania Pezzopane, eletta in Abruzzo.
“Il decreto del governo Renzi – prosegue Pezzopane – finanzia la ricostruzione di tutte le case danneggiate nei Comuni del Cratere, anche delle seconde case, al 100% nei centri storici e al 50% fuori dai centri storici. E’ una scelta fondamentale per ricostruire davvero, che il governo Berlusconi evitò con cura.
Basti pensare che a tutt’oggi a L’Aquila, per le seconde case, lo Stato contribuisce solo alla ricostruzione delle parti comuni quali il tetto, le mura, le scale e solo in seguito alla lunga battaglia parlamentare che ho sostenuto. E solo nei centri storici. E siccome non si può ricostruire un palazzo a macchia di leopardo, i ritardi sono stati enormi.
Il Capo II del testo è dedicato alle ‘misure per il sistema produttivo e lo sviluppo economico’, con l’istituzione di un fondo di garanzia per le imprese e la previsione di attività per il rilancio delle attività commerciali. Il decreto prevede infine l’immediata istituzione degli uffici speciali per la ricostruzione e l’applicazione delle procedure per la trasparenza e la legalità che per l’Abruzzo abbiamo ottenuto solo in questa legislatura.
Nel complesso sono 8 i Comuni dell’Abruzzo investiti da questo decreto e una parte viene dedicata espressamente al caso particolare della nostra Regione. E’ contemplata, infatti e per fortuna, anche la sovrapposizione del danno che si è verificata in alcuni casi nei quali il nuovo terremoto ha danneggiato le opere già ricostruite o in via di ricostruzione dopo il vecchio. Ora – conclude Pezzopane – inizia l’iter parlamentare, nel quale ci impegneremo a migliorare ancora il provvedimento”.