Chieti. Il comitato “Giovani di Chieti per il ‘SI’ contro la nuova minaccia nucleare” scrive a Giorgio Napolitano.
L’obiettivo è quello di tutelare il diritto al voto al referendum del 12 e 13 giugno. Per questo motivo, il gruppo ha deciso di fare un formale appello alla più alta carica dello Stato per compiere, si legge nella nota “ogni sforzo per impedire questo furto di democrazia ai danni di milioni di cittadini da parte di un Governo che teme il giudizio del popolo italiano”.
Di seguito il testo integrale della lettera:
“Ill..mo Presidente,
Le scriviamo a nome di tanti giovani cittadini Teatini che si sono mobilitati in questi mesi contro la nuova minaccia nucleare e per l’incoraggiamento al voto di quanti più ragazze e ragazzi possibile su questo tema molto sentito dalla nostra comunità, visto anche il parere non contrario ad ospitare centrali o impianti di stoccaggio di materiale radioattivo nel nostro territorio da parte della maggioranza del Consiglio Regionale d’Abruzzo e del Consiglio Comunale di Chieti.
Insieme a tanti amici di Chieti abbiamo costituito un comitato spontaneo di sostegno al ‘SI’ contro il Nucleare, per il Referendum del prossimo 12 e 13 Giugno. Molti di noi si sono impegnati nella raccolta firme del quesito referendario, per avere la possibilità che il popolo italiano si esprima per bloccare quello che, a nostro avviso, è il ritorno ad una forma di energia obsoleta, costosa e pericolosa.
Non riusciamo a comprendere minimamente le gravissime giustificazioni con le quali il Presidente del Consiglio ha spiegato alla stampa il senso della moratoria nucleare: uno stop momentaneo che serve solo ad evitare il Referendum e finalizzato a non compromettere i piani energetici del Governo.
Le chiediamo pertanto di difendere il nostro diritto Costituzionale all’espressione della volontà popolare, richiesto da quel milione di cittadini italiani che ha sottoscritto la proposta referendaria e sancito dal Secondo Comma dell’Articolo 1 e dall’Articolo 75 della nostra preziosa Carta Costituzionale. Per questa ragione, come Capo dello Stato e garante della Costituzione, la esortiamo ad impedire che tale misfatto venga istituzionalizzato, permettendoci di esprimere il nostro giudizio sul nucleare il 12 e 13 Giugno.
Nella speranza che in qualità di Presidente della Repubblica Lei possa accogliere il nostro accorato appello, la salutiamo con osservanza”.