Pescara, Mascia e Testa con la marineria: lettera a Roma per il dragaggio

ALIM3998Pescara. Dopo l’annuncio di ieri, a seguito della protesta dell’opposizione in Consiglio comunale, dell’incontro che dovrebbe svolgersi giovedì o venerdì a Roma con il Ministro Matteoli e con il Capo della Protezione civile Gabrielli, il sindaco Albore Mascia e il presidente della Provincia Testa, scrivono direttamente alle istituzioni romane per sollecitare il dragaggio del porto: “Siamo al collasso, non si aspetti un giorno di più”.

È indirizzata al Ministero alle Infrastrutture ,al Provveditorato alle Opere pubbliche e alla Protezione civile la lettera a doppia firma Mascia-Testa per chiedere un incontro urgente sull’emergenza dragaggio e per fare chiarezza sulla controversa vicenda del porto canale di Pescara con lo scopo di porre fine a una problematica che rischia di avere conseguenze pesantissime sulla città. “Siamo costretti a lanciare un grido d’allarme disperato per quanto riguarda la situazione del porto di Pescara” hanno scritto nella nota, “i lavori di dragaggio stentano a decollare e nel frattempo l’insabbiamento dei fondali diventa ogni giorno più preoccupante per cui gli operatori della città vivono una condizione di collasso che, comprensibilmente, non sono più disposti a tollerare. Non si può più aspettare un giorno di più di fronte a questa situazione. Come rappresentanti della Città e della Provincia di Pescara non possiamo rimanere sordi al grido d’allarme che ci arriva quotidianamente dalle categorie che ruotano attorno al porto”.

Si schierano dalla parte della marineria, i due vertici politici più importanti in città: “Per chi vive di queste attività non c’è ragione burocratica che tenga, la tensione è elevatissima e si rischiano manifestazioni eclatanti. D’altronde già nelle scorse settimane abbiamo assistito al blocco dell’asse attrezzato da parte degli operatori che chiedono concretezza”.

E ancora: “Appena due giorni fa gli armatori hanno annunciato di voler abbandonare la città, per raggiungere altri porti e ciò avrebbe conseguenze nefaste per Pescara, la cui tradizione marinara è nota a tutti. Non possiamo accettare che ciò avvenga né ovviamente restare con le mani in mano, per cui vi preghiamo di attivarvi quanto prima”.tro

 

L’Onorevole D’Incecco (Pd) interroga il ministro Matteoli. Il deputato abruzzese Vittoria D’Incecco (Pd) ha presentato un’interrogazione a risposta scritta al Ministro delle infrastrutture, Altero Matteoli, chiedendogli “se è a conoscenza della estrema gravità della situazione e se e come intende attivarsi, per quanto di sua competenza, per garantire, in tempi rapidi, la soluzione di quella che appare come una vera e propria emergenza che riguarda Pescara e la sua marineria’sull’emergenza dragaggio al porto di Pescara, per sapere come si sta muovendo il Governo”.

“Gli interventi posti in essere fino ad ora”, evidenzia il parlamentare del Pd, “si sono dimostrati insufficienti, e la situazione rischia di condurre la marineria pescarese in una fase di stallo, innescando una grave crisi del settore, e del mercato del pesce, uno dei cardini dell’economia cittadina. L’intervento necessario”, prosegue il deputato, “appare complesso e costoso. Secondo i tecnici, non basterebbe una piccola draga ma un intervento di  almeno 10 milioni di euro per portare a compimento, in due anni, la prima fase più urgente con il dragaggio, la deviazione del fiume a nord attraverso la costruzione di un molo che raggiunga l’attuale diga foranea a est, e che accompagni l’acqua del Pescara verso il largo”.


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