Chieti. “Nella sua diuturna ricerca di visibilità il consigliere Mauro Febbo si occupa oggi di sanità, in particolare dell’ospedale di Chieti che – quando era assessore nei 66 lunghissimi mesi della giunta Chiodi – non si è mai peritato di menzionare nonostante sin dal 2013 si sapesse che era stato costruito con cemento impoverito”.
Così in una nota Camillop D’Alessandro replica a Mauro Febbo sul project financing dell’ospedale di Chieti.
“A Febbo – prosegue D’Alessandro – voglio fare presente che confondere i costi di realizzazione (251 milioni) con i costi di funzionamento è come mischiare le mele con le pere: si tratta di cose molto diverse, come ci viene insegnato sin dai tempi delle scuole elementari. Quanto alla classificazione dell’ospedale al II livello, non è frutto della fantasia di qualcuno ma una precisa statuizione formulata nel decreto 79, quello che disegna il riordino della rete ospedaliera abruzzese. Infine, è davvero fuori dal mondo la proposta di frammentare il nosocomio teatino in tre sedi (quella attuale, il San Camillo e l’ex SS. Annunziata): è noto che la dispersione delle sedi porta ad un maggior dispendio economico. Ad ogni buon conto, l’istruttoria è in mano alla Asl che rimetterà il proprio parere nei termini adeguati. Suggeriamo al consigliere Febbo di scegliere altri temi sui quali cercare visibilità, poiché quello della sanità lo vede confuso interprete di dati orecchiati e non approfonditi”.