Chieti. “Da tre mesi le osservazioni dei portatori di interesse giacciono al Ministero dello Sviluppo Economico, ma è ancora tutto fermo e non abbiamo notizie sul futuro del deposito GPL della Seastock Srl”. E’ quanto dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo.
“Ricordo – prosegue Febbo – che fui il primo, oltre un anno fa, a mettere in evidenza le tante criticità del progetto a cominciare dalle dimensioni dell’impianto, dei pericoli insiti nello stesso e il fatto che non fosse stato valutato l’impatto ambientale sancendo tra l’altro, la vocazione dell’area portuale senza un minimo confronto tra le componenti economiche e imprenditoriali del territorio. Era il risultato di una politica amministrativa locale miope, dormiente e volutamente disinteressata al problema di fronte al quale è stata solo spettatrice senza incidere, mentre qualcun altro ha saputo decidere le sorti del futuro del porto di Ortona. Inizialmente la cittadinanza non era stata coinvolta e poi a cose fatte, dopo aver prodotto una delibera e un parere favorevole in conferenza di servizi, l’amministrazione comunale ha palesemente finto la sua contrarietà gettando fumo negli occhi degli ortonesi.
La vicenda del deposito di Gpl ricorda quanto sta accadendo sul dragaggio del porto di Ortona per il quale, a più riprese, ho prima segnalato e poi denunciato le modalità insufficienti se non addirittura colpevolmente latitanti degli iter autorizzativi e procedurali. Le due vicende sembrano intrecciarsi perché se è vero che per il progetto della Seastock è tutto fermo sui tavoli del Ministero e i tempi si stanno notevolmente dilatando, per il dragaggio abbiamo assistito a una serie di ricorsi fino alla sentenza del Consiglio di Stato che ha affidato i lavori alla seconda ditta in graduatoria mentre al Tar pende ancora un altro ricorso. Ricordo che non c’è nessuna indicazione su come dovranno essere smaltite le sabbie scavate che nel frattempo saranno depositate sulla stessa banchina dove dovrebbe nascere il deposito di Gpl. E’ una semplice coincidenza? A pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si indovina. Forse si attendeva con trepidazione la sentenza del Consiglio di Stato per poi decidere sul deposito? Bisogna tenere in debita considerazione che il costo dello smaltimento è considerevole, si parla di oltre 4 milioni di euro, e non vorrei che qualche privato, forse uno in particolare, possa proporsi per trovare la soluzione al problema. Da parte mia e del centrodestra c’è l’impegno a tenere i riflettori accesi su questa vicenda e informare costantemente la comunità ortonese che chiaramente non condivide il progetto del deposito Gpl. Vogliamo e dobbiamo fare chiarezza su entrambe le questioni e per questo Forza Italia, tramite il Capogruppo Tommaso Cieri presenterà un ordine del giorno in Consiglio comunale affinché venga designato un rappresentante dell’amministrazione comunale per interloquire con il Ministero e possa spiegare ai cittadini di Ortona cosa si sta facendo perché – conclude Febbo – a differenza di quanto fatto in passato dal governo di centrosinistra la comunità deve essere informata e soprattutto coinvolta”.