Pescara. La protesta in Consiglio comunale dei sindacati ha sortito l’effetto sperato, e l’assise cittadina ha deciso nella seduta di ieri di eliminare il taglio di 442mila euro per il fondo ai servizi sociali. Ma a guastare l’idillio arriva oggi la contesa rivendicazione fra maggioranza e opposizione di un gesto più dovuto al senso civico che a quello politico.
Erano arrivati ieri pomeriggio nella sala consiliare con un centinaio di pensionati e lavoratori al seguito, e le sigle sindacali confederate pescaresi avevano chiesto al Consiglio e al sindaco Albore Mascia di rivedere le decisioni circa i tagli al sociale e gli aumenti per tariffe sui servizi alla persona come mense scolastiche e rette degli asili. Un po’ di nervosismo, le solite urla, parecchia attesa, ma le richieste sono state accolte. Il giorno dopo, però, arrivano a spolparsi l’osso maggioranza e opposizione a colpi di comunicati stampa. Parte il Pd, che nel pomeriggio scrive nella nota del capogruppo Di Pietrantonio: “Il Gruppo del Pd al Comune di Pescara esprime viva soddisfazione per l’approvazione di ieri in consiglio comunale dell’Ordine del Giorno che impegna il Sindaco e la Giunta a ripristinare il fondo per i Servizi Sociali di € 442.000,00 e il ripristino delle tariffe sulle mense e sugli asili nido come erano l’anno scorso con una variazione di bilancio. E’ un risultato quello che abbiamo ottenuto molto importante per i cittadini di Pescara e soprattutto per le famiglie con redditi più bassi”.
Poche ore dopo, risponde il vicecapogruppo Pdl Armando Foschi: “L’ordine del giorno approvato nella giornata di ieri dal Consiglio comunale di Pescara sul bilancio è in realtà la traduzione della proposta di accordo presentata dall’assessore alle Finanze Seccia ai sindacati non più di venti giorni fa. Fa sorridere oggi vedere il Pd annaspare tra le onde e tentare di assumere il merito di tale iniziativa, che già ieri portava invece la firma del centrodestra. Fa sorridere sentire il Pd assumere il ruolo di paladino delle famiglie pescaresi che da quello stesso Pd, nel 2004, si sono visti introdurre l’Irpef comunale, prima mai applicata, e il 15 dicembre 2008 si sono visti infliggere un aumento del 30 per cento della Tarsu”.
Ciò che fa realmente sorridere, in modo amaro, è come in poche ore entrambi gli schieramenti sarebbero riusciti a risolvere una cosi importante empasse, mentre in lunghi mesi di discussione la situazione veniva palesata in modo catastrofico. A rimetterci, in qualsiasi caso, sarebbero stati i pescaresi: bipartisan.
Daniele Galli