dPescara. L’intricata vicenda dragaggio sembra non aver ancora trovato il lieto fine. Per consentire la prosecuzione dei lavori per l’eliminazione dei fanghi dal porto canale servono subito nuove analisi dei sedimenti. Lo ha deciso la Commissione di Valutazione di impatto ambientale della Regione Abruzzo. Oggi, portavoce di tale necessità, il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia ha così indirizzato una nota urgente al Provveditorato alle Opere pubbliche.
“Innanzitutto stamane – ha ripercorso il sindaco Albore Mascia – in Comune è pervenuto il parere di Verifica di assoggettabilità ambientale emesso dal Comitato di Coordinamento regionale per la Valutazione di Impatto ambientale che si è riunito lo scorso 30 marzo. Nel proprio parere il Comitato ha sottolineato la necessità di aggiornare l’esame dei sedimenti, ricordando che gli ultimi campionamenti disponibili e l’ultima caratterizzazione eseguita dall’Arta, risalgono addirittura al 2009. Per tale ragione il Comitato ha espresso ‘parere favorevole alla presa d’atto con prescrizione, ossia va prevista una nuova campagna di monitoraggio da concordare nei modi e nei tempi con l’Arta al fine di valutare la granulometria dei materiali e la variazione della qualità dei contaminanti rispetto al progetto esaminato’”. Il sindaco Albore Mascia ha poi subito inviato una lettera indirizzata al Provveditore alle Opere pubbliche Donato Carlea, al Capo Ufficio del Provveditorato Fabio Riva, al Responsabile del Procedimento l’ingegner Minenza, oltre che alle Istituzioni locali: “Come noto – si legge nella nota firmata dal sindaco Albore Mascia – il secondo appalto dei lavori di dragaggio del porto canale di Pescara, relativo alla rimozione di 17mila metri cubi di materiale, per un importo totale di 1milione 900mila euro, è stato scisso in due tranche, per la prima delle quali, riguardante 7mila metri cubi, è stata già rilasciata l’autorizzazione da parte del Comitato di coordinamento regionale per la valutazione di impatto ambientale della Regione Abruzzo. Per quanto riguarda la seconda parte degli interventi, che prevede l’escavazione di ulteriori 10mila metri cubi, la competente Direzione regionale ha espresso parere favorevole di massima alla loro effettuazione, ponendo tuttavia come prescrizione che preliminarmente ai lavori siano effettuate opportune analisi”. Il Comune prende atto e ribadisce a più riprese come, in tale circostanza, non abbia purtroppo alcun potere né ruolo se non quello di essere da pungolo nei confronti delle Istituzioni che fungono da stazione appaltante. L’impresa ha sostenuto che già domani, o al più tardi giovedì, il pontone potrà riprendere il largo per portare avanti l’escavazione dei 7mila metri cubi di fanghi già autorizzati”.
Monica Coletti