L’Aquila. La giunta comunale dell’Aquila ha approvato un atto di indirizzo per la definizione delle modalità di riduzione della Tariffa per i rifiuti urbani (Tari), relativamente alle utenze non domestiche,
per le attività che producono o distribuiscono beni alimentari e che, a titolo gratuito, li cedono a organismi che assistono persone in condizioni di indigenza o ad associazioni che si occupano della cura di animali.
La proposta deliberativa è stata presentata dal sindaco Massimo Cialente e prende le mosse dalla legge nazionale, approvata lo scorso 19 agosto, a sostegno di interventi per la riduzione dei rifiuti alimentari, in cui si fa esplicito riferimento a sconti della tariffa Tari per chi dona prodotti agricoli o alimentari in eccedenza.
Attraverso l’atto l’esecutivo conferisce espresso indirizzo alla dirigente del Settore Politiche sociali e Cultura e al dirigente del Settore Finanziario affinchè “entro i prossimi 45 giorni presentino una proposta unitaria, che descriva modalità di attuazione e monitoraggio della riduzione della tariffa sui rifiuti alle utenze non domestiche (Tari), per le attività che producono o distribuiscono beni alimentari e che, a titolo gratuito, li cedono agli indigenti e alle persone in maggiori condizioni di bisogno ovvero per l’alimentazione animale”.
La giunta conferisce, inoltre, al Settore Avvocatura e Partecipate comunali, ulteriore indirizzo, affinchè, negli stessi termini, l’Azienda farmaceutica municipalizzata (Afm) istituisca un centro di raccolta dei farmaci non utilizzati da destinare, sempre a titolo gratuito, in favore dei cittadini meno abbienti.
“Allo stato attuale – recita in premessa l’atto deliberativo – le popolazioni che abitano il pianeta vivono condizioni di profonda disuguaglianza. Da una parte cittadini che continuano a patire situazioni di indigenza o addirittura di fame, per mancanza di cibo e beni di prima necessità, e dall’altra parte cittadini che vivono in condizioni di sovrabbondanza e per i quali il principale problema diventa lo smaltimento delle eccedenze.
Una parte di queste differenze possono essere ridotte semplicemente compensando carenze ed eccedenze, movimentando quindi le sovrabbondanze di alcuni cittadini e rendendole accessibili ad altri che vivono situazioni di indigenza. Donare le eccedenze alimentari rappresenta non soltanto un gesto di carità, ma un atto dovuto di buon senso, che genera benefici sociali, ambientali ed economici, restituendo valore a beni che l’avevano perduto”.