Chieti. “Migliaia di euro per inutili eventi, la discarica di colle sant’antonio ve la portiamo qui davanti!”. Questo il testo dello striscione affisso dai militanti di CasaPound Italia di fronte agli uffici comunali di Corso Marrucino per denunciare l’immobilità della gravissima situazione riguardante la discarica abusiva di Colle Sant’Antonio.
“Continuiamo e continueremo a portare di fronte e se necessario all’interno dei palazzi delle istituzioni il grave problema ecologico che riguarda la zona di Colle Sant’Antonio – spiega Francesco Lapenna, responsabile di CasaPound Italia per la Città di Chieti – È intollerabile che Comune, Regione ed ARTA continuino a rimpallarsi le responsabilità abbandonando a sé stessa una bomba ecologica pronta a scoppiare da un momento all’altro. I residenti, con cui siamo in costante contatto,a differenza delle istituzioni comunali, sono arrivati al limite della sopportazione, e con loro anche la nostra pazienza.”
“Pretendiamo – conclude la nota di CPI – che i tre enti interessati trovino un accordo per intervenire tempestivamente; in caso contrario siamo pronti a dare battaglia insieme ai residenti di Colle Sant’Antonio portando i problemi dei cittadini direttamente dentro gli uffici di Comune, Regione e ARTA finché non si troverà una soluzione dignitosa e definitiva alla questione.”
“Siamo lieti che i risultati delle analisi effettuate dall’ARTA restituiscano una situazione di tranquillità sui terreni interessati dall’incendio dello scorso 27 giugno 2015 ma non possiamo dimenticare che quella discarica doveva essere bonificata molto prima che venissero appiccate le fiamme”.
I Consiglieri del MoVimento 5 Stelle continuano ad esprimere un giudizio fortemente negativo su quelli che ritengono essere comportamenti omissivi, gravi e colpevoli, da parte delle istituzioni preposte ai controlli ed alle operazioni di messa in sicurezza e bonifica.
“Non si può pensare che la situazione sia sotto controllo solo perché le analisi sulle sostanze inquinanti hanno restituito risultati negativi e non si può consentire che chi è rimasto inerte per anni, di fronte agli obblighi sanciti dalla legge, possa ora lavarsi la coscienza sbandierando i risultati degli esami di laboratorio e promettendo bonifiche che allo stato paiono essere solo miraggi!
Ricordiamo infatti che la Regione Abruzzo dovrebbe istituire un fondo ad hoc per la copertura dei costi della bonifica ma allo stato attuale, nulla di tutto ciò sembra essere tra le priorità del Governatore D’Alfonso e dell’Assessore Mazzocca il quale, solo pochi giorni fa, non aveva esitato a “scaricare” sul Comune di Chieti la responsabilità per l’omessa bonifica del sito…”
Secondo i Consiglieri del MoVimento 5 Stelle tutto questo è inaccettabile. In questo modo a pagare gli errori di amministratori e burocrati poco attenti saranno i cittadini, chiamati a supportare i costi di operazioni che, peraltro, potrebbero non essere risolutive.
“All’indomani del rogo abbiamo scritto, firmato e depositato un esposto in Procura proprio perché venissero accertate le responsabilità omissive di chi, da prima del 2009, avrebbe dovuto adottare provvedimenti di natura cautelare volti ad evitare danni all’ambiente ed alla salute e non lo ha fatto. Le stesse persone che di conseguenza, dovrebbero risarcire la collettività!
Siamo ancora in attesa di conoscere a cosa ha condotto quell’esposto. Abbiamo presentato anche un’istanza formale per conoscere se fosse stato aperto un fascicolo e chi fossero i soggetti indagati. La Procura tuttavia ci ha risposto che non possiamo ottenere tali informazioni poiché non siamo neppure “persone offese dal reato”… come se non fossimo stati tutti colpiti da quella sciagura e dai fumi tossici che si sono sprigionati dall’incendio”.
Secondo noi la discarica di Colle S.Antonio resterà tale per un altro anno almeno e quand’anche la Regione Abruzzo stanziasse dei fondi, questi saranno a mala pena sufficienti a consentire la messa in sicurezza del sito.
Tutto resterà lì dov’è oggi, imballato in mega contenitori dai colori variopinti, monumento all’inciviltà ed all’inefficienza amministrativa. Nessuna bonifica, il S.I.R. in fondo, insegna…