Pescara. “Mi sono stufata di sentirmi dire che mancano pochi mesi: quando lo aprono questo museo?”. Dolce anche se indignata, 93 anni, la signora Ottorina Ferri, vedova del fondatore del Museo del Mare, Guglielmo Pepe, e sorella del celebre imprenditore Gilberto, scomparso poche settimane fa, torna a chiedere perché, nonostante la sua donazione di 90mila euro effettuata da già da 3 anni, la struttura museale non possa ancora vedere ultimata la sua sistemazione.
Un’insolita conferenza stampa si è tenuta questa mattina nell’abitazione della signora Ferri, che ha ospitato nel suo salotto pieno di rintoccanti orologi a pendolo la consigliera comunale Pd Paola Marchegiani, che da tempo conduce la battaglia per la riqualificazione del Museo del Mare, oltre che il capogruppo Moreno Di Pietrantonio e i consiglieri Marco Alessandrini e Antonio Blasioli. Una vicenda già nota fin da giugno scorso: ad ottobre 2008 la vedova Pepe ha donato 30mila euro al Comune per vedere sistemata la sezione Grandi Cetacei della vecchia struttura museale, con la speranza, inoltre, di poter vedere intitolata alla memoria del marito il nuovo plesso destinato al museo, “pronto ma non aperto perché mancano una scala antincendio e l’allaccio della luce”, spiega la Marchegiani. “Spero che con questa conferenza si riesca a smuovere la condizione di fermo dei lavori e si riesca a sistemare almeno il vecchio museo, ormai lurido”, insiste Ottorina Ferri, riferendosi alla hall della sezione Grandi Cetacei: nient’altro che un sottoscala impolverato. E nel museo, metà di numerose scolaresche, non sono presenti nemmeno i servizi igienici. “Sono ormai due anni che porto avanti questa storia, ho mandato più raccomandate al Comune, sono andata dal sindaco che non mi ha ricevuto, mi ha fatto parlare con una signora (l’assessore Seller, ndr) che mi ha rassicurato di dover aspettare solo pochi mesi: ormai mi sono stufata, quando lo aprono questo museo?”, afferma la signora Ferri, desiderosa solo di portare avanti l’amore che il marito aveva per il mare e la marineria; amore corrisposto: “Spesso capitava di trovarsi i pescatori sotto casa anche alle cinque di mattina, a portare a mio marito Guglielmo qualcosa di strano trovato in mare, chiedendogli se lo volesse imbalsamare ed esporre nel museo”, racconta la vedova Pepe.
La domanda del gruppo Pd è scontata: “Dove sono finiti i 30mila euro donati dalla signora Ferri? Perchè dopo due anni non si completano i lavori per i quali, questa donazione generosa e disinteressata è stata effettuata? La politica della cultura di questa Amministrazione è votata solo ad aumentare i costi dei biglietti dei musei, a spendere 500mila euro per un festival di due giorni e 90mila euro per il visagista Bruno Guerri: atti concreti, come la gestione di una donazione, non sono ravvisabili”.
Daniele Galli