Queste le prime due mosse decise quest’oggi nel corso di una riunione, promossa dalla Provincia di Pescara, tra i rappresentanti di questi enti, tutti d’accordo nel contrastare l’introduzione della nuova tassa, che potrebbe scattare il primo maggio. “E’ indispensabile – ha detto il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, fare fronte comune, su questa vicenda, a prescindere dal colore politico. Ma bisogna – ha sottolineato – puntare alla concretezza, e noi lo abbiamo fatto con il ricorso presentato al Tribunale amministrativo regionale lo scorso anno”.
Il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, ha parlato della imposizione del pedaggio come di un “provvedimento scellerato”, ha assicurato il “pieno sostegno del Comune a qualunque iniziativa” e ha parlato della necessità di “individuare quelle più idonee”, non solo attraverso il tavolo che si è costituito oggi ma anche “in altre sedi”. “Una forte lobby istituzionale è la risposta più corretta per ottenere il risultato” a detta del sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, che ha evidenziato la “forte incidenza di carattere economico e ambientale, cioè il danno” che deriverebbe dal pedaggio e ha anche fatto notare che seguendo la strada del declassamento dell’asse attrezzato si avrebbe un passaggio di competenze in capo alle Province.
“Chieti però – ha fatto notare il presidente Enrico Di Giuseppantonio – è in pre-dissesto e non potrebbe occuparsi della manutenzione”. Parlando invece delle conseguenze dell’asse a pagamento di Giuseppantonio ha messo in evidenza “il traffico che aumenterebbe sulla Tiburtina, l’intasamento ai caselli sulle rampe e gli introiti che finirebbero nel calderone dell’Anas”. Verino Caldarelli, sindaco di San Giovanni Teatino, ha annunciato che il Comune “si attiverà per evitare che le strade comunali vengano usate come bretelle di collegamento” tra più comuni e si sta già pensando alla istituzione di una Ztl con tanto di Tutor per multare chi entra e esce pur non essere residente o lavoratore. Dai rappresentanti delle due Camere di Commercio, Becci e Federici, è arrivato un segnale di “supporto” a questa battaglia da parte delle categorie economiche anche se appare chiaro, purtroppo, che “l’Anas ha già fatto i conti”.