Considerato che i tempi per la realizzazione dell’opera sono ancora molto lunghi e che nessun progetto definitivo è stato ancora approvato, i gruppi propongono, infatti, una modifica del tracciato che interesserà la zona abitata della ex statale Tiburtina, considerando che tutti i cittadini della zona temono il passaggio a pochi metri dalle proprie abitazioni di un elettrodotto di enorme capacità.
“I dubbi sull’inesistenza di impatti anche marginali sull’ambiente non sono stati mai chiariti dall’amministrazione comunale” dichiaramo Alessandro Feragalli, Giorgio Di Clemente e Luciano Marinucci “e, per di più, i 4 milioni di euro concessi quale contropartita economica per la compensazione degli eventuali impatti ambientali residui, conseguenti alla realizzazione dell’opera, non fanno dormire sonni tranquilli a chi si chiede il perché di un tale risarcimento se di fatto l’opera viene presentata come innocua. La problematica è facilmente risolvibile se fosse discusso un tracciato alternativo che interessi la zona dell’asse attrezzato o un altro ritenuto maggiormente idoneo”.
I gruppi consiliari chiedono, inoltre, all’amministrazione di trattare con Terna anche l’interramento di tutti gli elettrodotti presenti sul territorio per estendere la riqualificazione ambientale alla più larga fetta di popolazione possibile. “Abbiamo zone o edifici pubblici, come via Umbria e la
scuola elementare di Dragonara” continuano in proposito, “sorvolati dai cavi aerei dell’alta tensione a cui dovremmo spiegare perché loro sono stati esclusi dal risanamento, rispetto agli abitanti della zona del campo sportivo di via Quasimodo”.