Il commissariamento, che doveva durare solo qualche mese, avrebbe bloccato, secondo D’Amico, un Ente che avrebbe sempre dimostrato di avere una stabile organizzazione ed una attività dinamica. A distanza di quasi un anno dalla nomina del Commissario, gli amministratori della Valle Subequana, che da subito avevano fortemente contestato l’operazione, tornano a chiedere il ripristino della normalità democratica con la revoca del commissario e la ricostituzione degli organi dell’Ente anche alla luce del fatto che le Istituzioni locali hanno approvato le modifiche proposte dal Commissario, rispettando i tempi tecnici necessari.
“Non vi sarebbe quindi più alcuna ragione a giustificazione del commissariamento – ha spiegato D’Amico – Il Presidente della Comunità Montana Velino Sirente e i sindaci dei Comuni ricadenti nell’area protetta chiedono la revoca del commissario e la ricostituire gli organi dell’Ente Parco. Ho chiesto al Presidente Chiodi se intende ripristinare la regola democratica, restituendo ruolo alle amministrazioni locali e concrete prospettive di sviluppo all’Ente Parco o se invece intende prorogare ancora l’incarico di Commissario immotivatamente e pretestuosamente, mortificando le potenzialità del territorio e compromettendo ogni prospettiva di sviluppo socio economico delle zone interne e della montagna”.
IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE PARCO VELINO SIRENTE