Una delibera che ha fatto gridare allo scandalo l’opposizione e non solo. Gran parte della maggioranza e soprattutto Udc, Fli e il consigliere Liberato Aceto della Lista Uniti per Chieti chiedono chiarezza e usano parole forti: “L’elezione di un consigliere non deve essere vista come una opportunità per procurare un vantaggio a parenti ed amici; la speranza è che venga chiarito ogni dubbio sulla regolarità degli atti e sull’azione della Giunta del Comune di Chieti, ma crediamo che l’attenzione che fino ad ora è stata alta, oggi diventerà altissima. Tale attenzione dovrà sostanziarsi in azioni concrete in grado di fugare ogni dubbio sul buon operato del Consiglio e della Giunta. A tale proposito chiederemo un codice etico che eviti che situazioni imbarazzanti come questa possano verificarsi ancora, non solo nei concorsi per assunzioni e nei contratti, già limitati in moltissimi enti pubblici, ma anche su appalti e affidamenti. Alzeremo la soglia di allerta chiedendo l’istituzione di un ufficio unico gare, appalti e contratti, che garantisca non solo la regolarità degli atti sui quali ad oggi non abbiamo motivo di dubitare, ma consentirà anche una concentrazione di professionalità tale da essere un punto di forza della nostra amministrazione nell’ottica della trasparenza e semplificazione amministrativa”.