Pescara. Situazione drastica nel capoluogo adriatico, aria di tagli in Municipio, saldi dunque anche all’interno della pubblica amministrazione. Pescara subirà nel 2011 il taglio di 3milioni e mezzo di euro di contributi erariali ordinari, ossia di contributi dallo Stato che, con la nuova finanziaria, ha ridotto drasticamente i propri trasferimenti agli Enti locali. Un taglio che inevitabilmente inciderà sulle spese correnti, costringendo il governo cittadino a effettuare alcune rinunce.
Si sforbicierà tra investimenti per studi e consulenze, spese di rappresentanza e sponsorizzazioni. Lo ha ufficializzato il Presidente della Commissione consiliare Finanze Renato Ranieri che stamane in Commissione, alla presenza del dirigente del settore, ha affrontato le procedure propedeutiche alla formazione del nuovo bilancio di previsione 2011.
“Il taglio – ha spiegato il Presidente Ranieri – inevitabilmente si ripercuoterà sul bilancio, mentre tale riduzione non dovrebbe incidere sul capitolo degli investimenti, al quale potremo comunque far fronte attraverso l’accensione di mutui, dunque non dovremo rivedere il Piano Triennale delle Opere pubbliche, anche se alcuni sacrifici dovranno essere fatti sulle spese correnti, relative al funzionamento della macchina amministrativa. Nel dettaglio – ha proseguito il Presidente Ranieri – l’amministrazione comunale dovrà ridurre dell’80 per cento rispetto al 2009 le spese sostenute per l’affidamento all’esterno di studi e consulenze, le spese per le relazioni pubbliche, per l’organizzazione e lo svolgimento di mostre, convegni e pubblicità, e anche le spese di rappresentanza”.
Divieto assoluto dunque, nel 2011, di effettuare sponsorizzazioni di eventi, mostre o manifestazioni esterne; dovranno invece essere ridotte del 50 per cento le spese per le missioni e per la formazione del personale, puntando dunque maggiormente sulla qualità piuttosto che sulla quantità, infine occorrerà ridurre del 20 per cento anche le spese per l’acquisto, il noleggio o l’esercizio di autovetture. Ribadita anche la legge ‘Taglia-carta’ emanata nel 2008 che incentivava già dal 2009 la digitalizzazione di tutti i documenti degli Enti pubblici per giungere ad azzerare il consumo di carta.
Esentato almeno peril momento il settore che solitamente è il primo della lista a subire tagli: il sociale.
Monica Coletti