Nello schieramento di Paolucci anche la lista di Casapound che ha preso il 3,38% al primo turno. D’Amico corre contro il sindaco uscente Mario Pupillo (Pd) che al primo turno ha ottenuto il 39,47%.> “L’accordo raggiunto – hanno detto D’Amico e Paolucci – è solo programmatico e ci permette di andare avanti insieme per migliorare Lanciano, delusa dal centrosinistra.
L’apparentamento nasce da un senso di responsabilità e ora accorpa il 60,53% dei consensi ottenuti al primo turno in cui gli elettori hanno bocciato Pupillo. Per dare risposte alla città bisogna essere maggioranza di governo. Su molti punti del programma c’era già comunanza e su altre abbiamo ragionato, come la riorganizzazione della macchina comunale, la sicurezza, molto sentita dai cittadini, e l’attenzione alle contrade e centralità di Lanciano”.
In caso di affermazione al ballottaggio del centrodestra in consiglio comunale entrerebbe con un seggio anche Casapound.
D’Amico, che è presidente dell’Associazione culturale frentana, da anni organizza una fiaccolata per l’anniversario della rivolta lancianese del 5 e 6 ottobre contro i nazifascisti, che valse a Lanciano il riconoscimento di Città Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Su questo aspetto D’Amico ha detto “Non significa rinnegare niente e nessuno, in quando noi non strumentalizziamo né i morti né gli eroi in questa campagna elettorale”. L’insurrezione del 5 e 6 ottobre 1943 contro i tedeschi costò la vita a 23 giovani, di cui 11 caduti in combattimento e 12 partigiani per rappresaglia. Dei 12 partigiani, uno ha avuto la medaglia d’oro al valore militare e 3 quella d’argento. ”Con l’apparentamento tra le coalizioni di centrodestra, dove c’è Casapound, hanno fucilato di nuovo i giovani martiri lancianesi”.
Lo ha sostenuto il sindaco uscente Mario Pupillo. ”Anche noi abbiamo cercato di fare una trattativa con la coalizione di Tonia Paolucci per un percorso programmatico comune, ma abbiamo opposto la totale preclusione contro Casapound. Siamo orgogliosi ora di andare soli al ballottaggio, nonostante le difficoltà, avendo scelto una strada che esclude l’alleanza con fascisti e xenofobi.
Questo non è il nostro ideale né di una città Medaglia d’oro al Valor Militare. La politica si fa rispettando i cittadini e chi non rischia non merita. L’altra coalizione, ha concluso Pupillo, ha fatto solo scelte di bottega, senza rispetto dell’etica e della morale. Noi invece facciamo una politica onesta ”.
“Il Pd, a Lanciano, ha posto le carte in tavola da subito e in modo chiaro. Abbiamo chiesto, con convinzione, che la città continui ad essere amministrata dal Sindaco Mario Pupillo e dalla sua coalizione” – affermano il Segretario dem d’Abruzzo e la Segretaria Pd Provincia di Chieti.
“Lo abbiamo fatto con responsabilità e con scelte limpide basate sui programmi, perché siamo convinti che questa città e i suoi cittadini siano affamati di nuovo, di idee, di progetti, di quella passione che vuole competere sul terreno della buona amministrazione, sul benessere dei cittadini e sulla solidarietà. Lanciano non è affamata di accordi messi a punto solo per ricoprire cariche e patti realizzati con forze che si basano su ideologie del passato e che furono causa della rovina di tutta l’Italia.
A livello europeo e a livello internazionale le forze democratiche si sono unite per arginare l’avanzata di ideologie pericolose, a Lanciano, il candidato D’Amico ha steso, invece, un tappetino rosso. Una mancanza di rispetto verso la storia di questa città, medaglia d’oro al valor militare, che proprio durante la seconda Guerra Mondiale ha scritto una delle pagine più belle della democrazia.
Può la spregiudicatezza di questo candidato e della sua coalizione mettere in secondo piano la storia che i cittadini di Lanciano hanno scritto con la propria vita? Può l’idea di una vittoria amministrativa giustificare un patto che la città ha rifiutato già in passato? Perché questo è il punto: la città di Lanciano e i suoi abitanti hanno già combattuto in passato queste forze, hanno già rifiutato di esserne complici e chi oggi si presenta con la convinzione di poter mettere da parte una pagina di storia di questa città ha sbagliato e di grosso. D’Amico finalmente ha scoperto le sue carte, lo ha fatto all’ultimo e lo ha fatto con una grossa caduta di stile: ha dimenticato le ragioni della sua terra, ha dimenticato che noi tutti siamo figli liberi di chi ci ha permesso di essere tali e a loro va il nostro rispetto.”
“Domenica – continuano i due segretari – non si sceglierà solo un primo cittadino e un pugno di amministratori, si sceglierà il futuro della città. E il futuro della città non può essere scelto sulla base dei desiderata di pochi, di chi è in cerca di una fortuna personale e politica. Questo i cittadini devono saperlo, devono sapere cosa stanno scegliendo e perché, devono sapere che l’accordo che porta la firma di Errico D’Amico è stato realizzato sulla spartizione delle poltrone e non su una visione programmatica per la città ma, soprattutto, devono sapere che questo candidato Sindaco permetterà a forze del passato, che chiunque amante della libertà ha combattuto e continua a combattere, di sedere su queste poltrone.
Oggi – concludono – rivolgiamo un appello a chiunque crede convintamente nei principi della democrazia, della libertà e del rispetto. A chi guarda con gratitudine agli insegnamenti di chi ci ha preceduto nella storia, a tutte le forze moderate che dimostrano, giorno dopo giorno, di avere uno sguardo aperto su tutto: nessuno cada ostaggio delle ambizioni personali di un centrodestra chiuso e arrivista. Lanciano e i lancianesi non hanno mai subito sottomissioni e non succederà nemmeno questa volta.”