L’Aquila. C’è chi l’ha definita “devastante”, chi “il peggior provvedimento mai emanato finora”. La nuova direttiva che regola la gestione di Case, Map, alberghi e autonoma sistemazione, emanata nei giorni scorsi dal vice commissario per la Ricostruzione Antonio Cicchetti, non soddisfa gran parte degli aquilani. Tante le critiche giunte a distanza di solo poche ore dalla sua promulgazione. Prima fra tutte l’assessore Stefania Pezzopane, ma anche i cittadini riuniti nel Presidio di Piazza Duomo.
Nello specifico, la direttiva dispone che gli assegnatari di alloggi del progetto Case o di Map possono ospitare i componenti del nucleo familiare, ma i singoli componenti di una famiglia non possono avere tipologie di assistenza differenti. In caso si accetti di entrare in una casa assegnata ai familiari, si perderà il contributo di autonoma sistemazione. E’ prevista la revoca dell’ospitalità alberghiera a componenti di una famiglia, se gli altri componenti beneficiano del contributo di autonoma sistemazione. Qualora invece una parte della famiglia sia in affitto concordato, con canone pagato dallo Stato, e un’altra parte in albergo, quest’ultima dovrà lasciare la struttura ricettiva e, se ricorrono le condizioni, potrà accedere all’alloggio utilizzato dagli altri componenti del nucleo familiare con contratto di affitto concordato. La possibilità di stare in albergo si perde anche quando quest’ultimo si trova al di fuori del comune di dimora abituale al 6 aprile dello scorso anno e si sia scelto di lavorare o di iscrivere i figli nelle scuole del comprensorio del comune in cui si trova l’albergo stesso. Nelle strutture ricettive non si potrà più entrare per motivi sanitari. Resta, nel frattempo, confermato il diritto al contributo di autonoma sistemazione, fino alla permanenza dei requisiti. Non è più possibile, infine, stipulare contratti d’affitto concordato al di fuori della provincia di appartenenza. La direttiva contiene ulteriori disposizioni su assenze prolungate dagli alloggi Case, Map o del Fondo immobiliare. Verrà infatti revocato l’alloggio agli assegnatari che non lo utilizzino per un periodo continuativo superiore a 3 mesi, che lo utilizzino solo nei fine settimana o per periodi saltuari, o che ne usufruiscano per usi diversi da quello di abitazione per sé e per il proprio nucleo familiare. Gli stessi nuclei, a richiesta, possono essere nuovamente assegnatari di un altro alloggio idoneo, se viene assicurata dagli stessi una fruizione continuativa, sempre nei limiti delle disponibilità e dei diritti di priorità degli altri nuclei in attesa di assegnazione. Inoltre, nel caso di assenza di un singolo componente o di parte del nucleo per il medesimo periodo, il nucleo ridotto dovrà essere spostato in un alloggio di pezzatura adeguata al nucleo residuo.
“Non risolve i problemi” commenta Stefania Pezzopane “aggrava i disagi e rischia di sbattere per strada, alla vigilia di Natale, intere famiglie. Se doveva essere questo il documento per far riavvicinare i nostri concittadini, l’obiettivo è clamorosamente fallito. Non è con azioni da sceriffo, perchè a questo assomigliano le disposizioni contenute nella direttiva pubblicata ieri, che si incentiva la gente a tornare all’Aquila”.
È duro l’attacco dell’assessore aquilano, la quale riferisce che gli uffici comunali sono stati presi d’assalto da tantissime persone ‘che si sono lamentate per gli effetti devastanti di questo provvedimento. ”Si offre la possibilità di inserire negli alloggi del progetto Case o nelle altre abitazioni realizzate per i terremotati altri membri di famiglia, ma non si offrono appartamenti più grandi. Per cui, o la grande ammucchiata in pochi metri quadrati, o sotto i ponti, perchè trovare un alloggio a condizioni ragionevoli è impossibile. Piuttosto si occupassero di sbloccare la realizzazione dei 64 Map a Paganica, ancora fermi per questioni interne alla struttura commissariale, e di far arrivare nelle disponibilità del Comune i 122 appartamenti del terzo lotto del fondo immobiliare. Li aspettiamo invano da giugno, e sarebbero vitali per risolvere molti problemi, visto che 50 di essi saranno destinati a famiglie con un gravissimo disagio sociale”. La Pezzopane non è l’unica, tuttavia, a condannare la nuova direttiva Cicchetti. A lei si aggiungo i consiglieri comunale Enrico Perilli e Giuseppe Bernardi, che parlano di “uno dei peggiori provvedimenti che sia mai stato emanato. Penalizza la gente, la tira fuori con una violenza inaudita da strutture ricettive e da abitazioni che si era procurata con grande fatica e crea una falsa aspettativa per i familiari che vogliono riunirsi con il nucleo di origine”.
”Le ultime regole” commenta poi il Presidio permanente di Piazza Duomo “sono evidentemente pensate da chi non conosce la città e non si rende conto dei problemi dei cittadini. Ci si continua a nascondere dietro un dito: gli alloggi non bastano. E di fronte a questa palese evidenza, ci si chiede di continuare a stringerci, si pretende di comprimere le nostre vite in convivenze sempre piu’ difficili, in spazi sempre più angusti. Dobbiamo stringerci e non dare più fastidio. Le nuove direttive mortificano l’intelligenza e i diritti dei cittadini che si vedono sempre più stretti in un modello di vita che di normale non ha nulla e costringe a difendere strenuamente la propria libertà’, la propria dignità e i diritti”. Il Presidio contesta le ”scelte sbagliate fatte a monte” e chiede ”con quale legittimità sia stato nominato vice Commissario, e possa agire per la collettività’, un privato cittadino che non ha nessun rapporto con la popolazione cui dovrebbe provvedere e che non ha nessun titolo a rappresentare”. Nella nota-denuncia, infine, si stigmatizza come ”il provvedimento di Cicchetti sarebbe patetico se non fosse, nella situazione in cui siamo, vessatorio e per molti drammatico: si vuole continuare a raschiare il fondo di una pentola dove non c’è abbastanza per tutti”.
Intanto, il Comune dell’Aquila ha segnalato alla Manutencoop e alle ditte che hanno avuto dalla Protezione civile l’appalto per le costruzioni, i numerosi disagi lamentati in questi giorni da cittadini che vivono nel progetto Case. ”Da centinaia di assegnatari degli alloggi”spiega Pezzopane “sono arrivate, negli uffici comunali, comunicazioni sul non funzionamento delle caldaie, sull’interruzione dell’erogazione dell’acqua e su una serie di problemi riconducibili a difetti di origine degli impianti. Tutti i problemi sollevati dalla gente sono collegati a difetti iniziali del processo costruttivo che, in concomitanza con questa eccezionale ondata di freddo, sono venuti a galla. Nonostante cio’, ci siamo fatti parte diligente e abbiamo provveduto immediatamente a disporre gli interventi necessari per la riparazione delle strutture indispensabili per vivere, come gli impianti di riscaldamento, che, in alcuni casi, sono fermi gia’ da alcuni giorni. Uno dei problemi piu’ gravi riscontrati in questi interventi riguarda la difficolta’ nel trovare i pezzi di ricambio di alcune strutture, che, in qualche caso, sono stati ordinati alle case costruttrici. Mi domando se non fosse stato il caso, quando lo Stato ha effettuato gli appalti di privilegiare ditte aquilane o abruzzesi, proprio con l’obiettivo di ottenere i materiali necessari per procedere alla riparazione in tempi brevissimi”.