Pescara. E’ polemica sull’ordinanza che regola gli orari delle consumazioni alcoliche su strada e gli orari di apertura dei locali di Piazza Muzii e dintorni in vigore da pochi giorni.
Secondo quanto comunicato da Vincenzo D’Incecco e Fabrizio Rapposelli, vicecapogruppo e consigliere Forza Italia, “L’ordinanza va riscritta da zero per consentire il giusto riposo a chi abita nelle vie della nuova movida”.
Alcool a parte, Rapposelli e D’Incecco individuano il problema negli schiamazzi notturni e hanno portato la questione in Commissione Commercio, durante una riunione svoltasi con i residenti della zona che hanno simbolicamente esposto dei manifesti funebri “per commemorare il Riposo, ormai defunto nel nostro quartiere”.
“Foss’anche che il locale chiude”, hanno affermato da Forza Italia riguardo ai nuovi orari dei locali, “la gente resta fuori a stazionare e a chiacchierare, ed è ovvio che mille o 3mila persone che parlano tutte insieme scatenano dei volumi insopportabili”.
“Il sindaco ha il dovere di tornare sui suoi passi e di ridurre quegli orari. Poi il discorso delle regole: se la Polizia municipale chiude il proprio servizio a mezzanotte, come accade oggi, chi andrà a far rispettare l’ordinanza sindacale emessa dopo la mezzanotte? Chi garantirà la chiusura delle attività alle 2 con immediato sgombero delle aree? Il che significa che va subito ripristinato il turno notturno dei vigili urbani, che non può chiudere il Comando a mezzanotte, quando cominciano musica, rumori e tormenti nel quartiere”.
“Infine il Comune deve imporre il rispetto sui decibel prodotti, incaricando Asl e Arta di eseguire subito le misurazioni per verificare cosa accade nel quartiere della movida”.
“Prima di essere firmata, l’ordinanza doveva svolgere in Commissione la sua istruttoria, consentendo un confronto tra residenti e titolari dei locali, al fine di contemperare le diverse esigenze, istruttoria che invece non c’è stata”, ha concluso il consigliere Rapposelli, che riguardo alla sicurezza ha aggiunto: “In quelle strade c’è un evidente problema di sicurezza che richiedono la discesa in campo del Comune per l’individuazione di misure alternative, compreso il ricorso alla sicurezza privata se la Polizia municipale non riesce a coprire tutti i turni di lavoro”.