L’Aquila. Un decreto che prevede finanziamenti per circa 120 milioni di euro da utilizzare per il recupero di una parte degli edifici pubblici, beni culturali e monumentali anche della Curia e per la riattivazione e l’ammodernamento di sottoservizi.
E’ quello che verrà portato alla firma nei prossimi giorni, i cui contenuti sono stati illustrati stamane nel corso di una conferenza stampa dal presidente della Regione Abruzzo e commissario per la ricostruzione post-terremoto, Gianni Chiodi, alla presenza del presidente della Provincia dell’Aquila, del Rettore dell’Università’, dell’arcivescovo metropolita dell’Aquila e del responsabile del patrimonio culturale del Dipartimento della Protezione civile nazionale.
“Oggi siamo qui per segnare un altro, importante, step nel processo di ricostruzione dell’Aquila – ha esordito Chiodi – Un processo ovviamente lungo, ma che non deve far venir meno la nostra speranza di un futuro recupero del patrimonio edilizio cittadino”. Entrando nello specifico del provvedimento, il Commissario si e’ detto ”emozionato” nel dare comunicazione di un finanziamento così importante ”in grado di dare un grosso impulso ai lavori sugli edifici pubblici, storici, culturali e monumentali o di proprietà dell’Università’, comunque di enorme valenza identitaria per la città dell’Aquila”. Gli oltre 118 milioni di euro sono così ripartiti: 3 milioni di euro per interventi pubblici ricompresi nel Programma sperimentale di fattibilità e breve termine; 47 milioni e 74 mila euro per interventi negli edifici pubblici di proprietà del Comune dell’Aquila; 31.484.053,00 euro (di cui 27.152.780,00 per il Comune dell’Aquila) per interventi su reti idriche e fognarie GSA; 15 milioni per interventi sul patrimonio culturale; 3 milioni e 250 mila euro per interventi alla chiesa delle ”Anime Sante”. I suddetti finanziamenti sfiorano complessivamente i 100 milioni di euro (99.808.053,00 euro). A questi si aggiungono 18.912.590,00 di euro per l’intervento programmatico negli edifici pubblici di proprietà del Comune dell’Aquila. Il Commissario Chiodi ha avuto parole di apprezzamento per il contributo tecnico fornito dalla Curia che ha realizzato un accurato studio, supportato da tecnologie all’avanguardia, sull’attuale stato della città capoluogo in superficie, ma anche a livello di sottoservizi. Lo stesso ha fatto con l’Università’ dell’Aquila e col prefetto, Giovanna Maria Iurato, presente all’incontro di stamane, per la pressione contro qualsiasi forma di aggressione malavitosa. ”Sono molto contento – ha ribadito ancora Chiodi – di comunicare questa serie di opere, fondamentali per la rinascita del centro storico. Ma e’ importante – ha sottolineato – puntare su una ricostruzione di qualità, sia architettonica che urbanistica, che abbia rilevanza a livello internazionale. E’ la qualità che determinerà il successo del processo di ricostruzione, non la celerità dei tempi”. In proposito, il Commissario ha riferito di uno scambio di idee con l’assessore alla Sanità della Regione Friuli Venezia Giulia, ieri ad Istanbul, che avrebbe confermato come lì la ricostruzione fisica fosse partita solo dopo 4 anni, preceduta da un’intensa fase di studio e di progettazione”. ”Noi, quindi, siamo in anticipo – ha osservato – e stiamo lavorando confrontandoci lealmente, anche se questo aspetto viene spesso sottovalutato dagli organi di informazione”. L’urbanista Vittorio Lampugnani, uno dei ”saggi” chiamati a coadiuvare la Struttura tecnica di Missione, ha confermato le parole di Chiodi, esortando ad una ricostruzione condivisa, ma aperta solo alle migliori capacità progettuali, e che veda il recupero parallelo e contemporaneo di infrastrutture e sottoservizi. Così come ipotizza il nuovo decreto.
Nel corso della stessa conferenza stampa, il presidente della Provincia Antonio Del Corvo ha annunciato che il palazzo della Prefettura, uno dei luoghi simbolo del terremoto del 6 aprile del 2009, una volta ristrutturato ospiterà in parte il Museo della memoria e per il resto sarà adibito a nuova sede della biblioteca provinciale “Salvatore Tommasi”, dislocata provvisoriamente in un capannone nel Nucleo industriale di Bazzano. Obiettivo della nuova destinazione sarà quello di essere “un polo attrattivo culturale e turistico per la ripresa socio economica della città”.