Dopo oltre dieci anni di discusioni e polemiche, le unioni civili sono da oggi una realtà anche in Italia.
La Camera dei deputati ha oggi definitivamente approvato il testo sulle Unioni civili; la votazione, che si è svolta durante il pomeriggio nell’aula di Montecitorio, ha visto la netta prevalenza dei voti favorevoli, oltre 372, mentre i contrari si sono fermati a quota 51 e gli astenuti a 99.
La proclamazione del risultato della votazione è stato sottolineato con un forte applauso proveniente dai banchi della maggioranza, al quale si è subito unito il boato proveniente da un gruppo di attivisti che ha deciso di attendere la proclamazione in piazza Montecitorio.
Il premier Matteo Renzi, poche ore prima dell’approvazione della legge sulle unioni civili, aveva dichiarato: “Oggi è un giorno di festa, l’Italia fa un passo avanti, è un giorno molto atteso, certo ci sono le polemiche di chi voleva di più e di chi voleva di meno, rimpianti e amarezze ma noi sentiamo, in sms e mail, una gioia molto forte e diffusa” , mentre il primo commento a caldo, poco dopo il risultato del voto, è stato un semplice : “È andata, è legge”.
Renzi ha inoltre commentato l’invito, giunto dal leader della Lega, Matteo Salvini, alla disobbedienza e quindi al rifiuto di celebrare le unioni civili; la provocazione di Salvini è stata raccolta dal sindaco di Padova Massimo Bitonci che si è detto pronto a rifiutarsi di celebrare unioni civili tra persone dello stesso sesso; a tal proposito Renzi ha sottolineato che : “Un sindaco non puo’ dire di fronte a una legge ‘io non la applico’. Qualsiasi cittadino si ferma davanti alla legge. Se Bitonci non vorra’ celebrare le unioni civili, lo fara’ qualcun altro al posto suo, perche’ il Comune non puo’ rifiutarsi”.
Cosa prevede la nuova legge sulle unioni civili
La legge introduce due diversi istituti destinati rispettivamente alle coppie omosessuali ed eterosessuali; le unioni civili vere e proprie sono destinate esclusivamente alle coppie omosessuali e prevedono diritti e doveri in parte simili a quelli del matrimonio, come ad esempio: la reversibilità della pensione, la comunione dei beni, la possibilità di utilizzare il cognome del partner e non ultimo, l’obbligo di assistenza morale e materiale; al contrario, per le coppie eterosessuali arriva l’istituto della “convivenza” che offre garanzie molto più blande, tuttavia va ricordato che per tali coppie, maggiori tutele possono essere ottenute con il tradizionale istituto del matrimonio.