“Per la prima volta nella storia politica della città viene messa in discussione una figura istituzionale, il Presidente del consiglio comunale (ndr, Marcello Michetti) che viene accusato di non dare la parola ai consiglieri – ha affermato Enrico Bucci, Capogruppo di Giustizia Sociale – Torno a dire che questo è assolutamente falso. Ci sono angherie della minoranza che noi non abbiamo intenzione di accettare”.
“Il centrosinistra ha voluto solo avere attenzione sui giornali – ha invece detto Vincenzo Ginefra del Pdl – Avevano la necessità di farsi pubblicare una loro foto sul giornale dimostrando di non conoscere il regolamento. Il loro ordine del giorno è pretestuoso. Loro non volevano affrontare la votazione dove sapevano che finivano schiacciati ed hanno deciso di abbandonare l’aula. Il presidente del consiglio fa il suo lavoro, fa in modo che venga attuato lo statuto e non può patteggiare per nessuno”.
“Il Presidente del Consiglio a mio avviso è stato molto democratico – ha invece affermato Palmerino Di Renzo, Capogruppo di Alleanza per Di Primio – perché ha lasciato per loro più del tempo stabilito. C’era qualcuno che non voleva votare l’ordine del giorno ed hanno trovato la scusa per andare via”.
Fiducia nell’istituzione comunale e difesa del presidente del consiglio comunale anche da Alessandro Giardinelli, capogruppo dell’UDC e da Gianni Di Labio del Popolo di Chieti.
Francesco Rapino