Pescara. A 23 anni dal vittorioso referendum contro il nucleare in Italia il Governo pare stia pensando alla realizzazioni di 4 centrali. I Verdi sono scesi in piazza Salotto oggi a Pescara per dire no al nucleare e invitare il governatore della Regione Abruzzo ad annunciare la propria posizione.
“Chiodi è stato il primo governatore italiano – ha spiegato Walter Capolare, consigliere regionale dei Verdi – a schierarsi con Berlusconi e a favore delle centrali nucleari. Qualcuno forse ha la memoria corta e lo ha dimenticato. Ma perché il governatore non ha voluto approvare la Risoluzione dei Verdi in consiglio regionale che chiedeva chiaramente un no secco e definitivo a qualunque ipotesi di costruire una centrale nucleare nella nostra regione ad alto rischio sismico? In Italia sono previsti 4 Centrali Enel. Due confinano con l’Abruzzo, un sito a San Benedetto del Tronto e l’altro a Termoli. Il nucleare non è sicuro, è costoso, utilizza e contamina enormi risorse di acqua, non risolve i problemi dell’effetto serra, è strettamente legato al nucleare militare, produce rifiuti (scorie nucleari) troppo pericolosi e non permette bonifiche. Nel mondo sono presenti 439 reattori che forniscono circa il 6,5% dell’energia primaria globale. Per raddoppiare il numero dei reattori occorrerebbe inaugurare una centrale nucleare ogni due settimane da qui al 2030. Un’ipotesi irrealizzabile, che permetterebbe di ridurre le emissioni globali di gas serra di appena il 5%. Troppo poco, troppo in ritardo e con costi esorbitanti oltre i 2.000 miliardi di euro. Inoltre, l’Uranio estraibile a costi valutabili è meno di 3,5 milioni di tonnellate e, agli attuali livelli di consumo, basterà per altri 50 anni appena”.
Gli ambientalisti abruzzesi ricordano che il grave incidente di Chernobyl ha rilasciato in atmosfera 100 volte tanto la radioattività sprigionata dalle bombe atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki, provocando dal giorno dell’incidente, il 26 aprile 1986 ad oggi 200.000 morti ed oltre 6 milioni di persone colpite da leucemie e tumori solo in Ucraina, Bielorussia e Russia
Le nuove centrali considerate di ultima generazione, sono l’AP1000 della Westinghouse e l’EPR della francese AREVA. Il primo è ancora in fase autorizzativa, mentre per l’EPR ci sono due cantieri in Europa, uno in Finlandia a Olkiluoto e uno in Francia a Flamaville. Reattori di questo tipo sono dotati di nuovi sistemi di sicurezza “passivi”, tuttavia diversi problemi sarebbero stati riscontrati in fase di costruzione sia a Flamaville che a Olkiluoto. A tre anni dall’inizio dei lavori a Olkiluoto, l’Autorità finlandese per la Sicurezza Nucleare (STUK) ha segnalato già oltre 2.100 non conformità, molte secondo i documenti resi noti nel marzo 2010 dall’associazione francese “Sortir du nucleaire”, le centrali EPR potrebbero essere pericolose quanto quella di Cernobyl, perché sottoposte al rischio di analoghi incidenti. Un altro problema è il grande consumo di acqua (occorrono 2.596.792 Metri cubi di acqua ogni giorno per raffreddare un ipotetico reattore nucleare che generi 1000 MegaWatt) rischiando di provocare contaminazioni di ingenti corsi d’acqua. In Francia il 40% di tutta l’acqua consumata è usata nelle centrali nucleari (Jeremy Rifkin) e la radioattività delle acque sotterranee è di 750 Bequerels (unità di misura per la radioattività) per litro, mentre la normativa europea prevede un limite di soli 100 Bequerels.
Per i Verdi il futuro è l’energia rinnovabile perché “la produzione elettrica di origine fotovoltaica su scala industriale è già oggi competitiva, costa meno di 16 centesimi di dollaro a kilowattora (12,3 centesimi di euro/kwh ) e sta scendendo mentre i costi reali e ancor più quelli stimati per le centrali di terza generazione previste in Finlandia ed Usa stanno salendo. Secondo la previsione del Global Wind Energy Council (GWEC) con i 40.000 MW di nuova capacità che entreranno in servizio a livello mondiale entro la fine dell’anno, la potenza eolica cumulata si porterà ad 2.596.792”.
Pesanti le accuse e i dubbi sollevati da Marialucia Santarelli, garante regionale dei Verdi: “A chi giova il nucleare? Alle case farmaceutiche che vivono di terapie e disgrazie altrui? All’Enel che vive dei finanziamenti dello Stato e delle tasse, che dovrebbero finanziare le attività rinnovabili ed invece vengono destinati a finanziare inceneritori e centrali nucleari, che i cittadini pagano attraverso la bolletta della fornitura elettrica? Ai politici corrotti che grazie al sostegno di grossi speculatori finanziano le campagne elettorali? Quale opportunità per cittadini italiani?
I Verdi denunciano sul loro sito (in uno speciale dossier sul nucleare allegato in fondo all’articolo) come le società legate alla produzione di energia nucleare otterrebbero finanziamenti pubblici ma farebbero pagare i costi di realizzazione degli impianti ai cittadini.
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