Francavilla al Mare. All’Infopoint del Movimento 5 Stelle di Francavilla al Mare, si è svolto l’incontro pubblico su temi di strettissima attualità quali “Banche, legalità e riforme costituzionali”.
“Il sistema finanziario ed economico, privo di adeguati strumenti di controllo, paralizza la piccola media impresa e azzera il faticoso risparmio dei privati cittadini”, questo è stato il filo conduttore del dibattito.
“Del Decreto Salva Banche ultimamente se ne sta parlando di meno perché si parla del Decreto Risarcimento – ha detto Daniele Pesco della Commissione Finanze a Montecitorio e tesoriere del Movimento 5 Stelle – però non bisogna staccare l’attenzione su quella che è stata la causa che ha investito i vari risparmiatori che è il Decreto Salva Banche, secondo noi l’errore è stato commesso lì. Queste Banche non andavano dichiarate fallite, il Governo si è fidato delle dichiarazioni di Banca d’Italia e le ha dichiarate fallite. Le persone hanno votato fidandosi ed hanno commesso un errore. Queste quattro Banche sono state dichiarate fallite e secondo noi non andava fatto. Lo hanno fatto operando solo valutando le sofferenze, le hanno valutate così poco ed hanno dichiarato che le Banche non potevano continuare a fare le Banche. Qualsiasi Banca italiana subisse una valutazione così bassa delle sofferenze non riuscirebbe a stare in piedi. Quindi è stata veramente fatta una cosa brutta, arrogante e soprattutto criminogena. Le quattro Banche sicuramente le hanno gestite male: c’è stata la costruzione di una barca di più di 100 metri che già dall’inizio si sapeva che sarebbe andata a finire male, infatti poi non è stata finita. Quindi molte attività sono state fatte per drenare risorse dalle Banche e farle arrivare nelle tasche di qualcuno, su questo non c’è dubbio, è successo. Altra cosa è dichiarare le quattro Banche fallite per metterci una pietra sopra che è quello che hanno fatto. Con il Decreto Salva Banche hanno voluto nascondere una parte delle attività di queste quattro Banche e vendendole a qualcun altro. La vendita è stata fatta attraverso la Banca d’Italia, sono stati venduti ad un valore molto basso e dall’Europa è stata presa come una svalutazione e in questo caso si può parlare non di una valutazione ma d un regalo fatto a qualcuno. Questa svalutazione è servita per dichiarare fallite banche fallite, una cosa veramente vergognosa. Non parlo di Salva Banche ma di esproprio Banche perché in questo modo si abbassa il valore delle azioni non dando la possibilità agli azionisti di avere la speranza di possedere delle azioni che in futuro varranno qualcosa, sono stati proprio espropriati. Bisogna trovare il modo per risarcire tutti perché la truffa non si è verificata solo nella vendita delle azioni o delle obbligazioni subordinate, ma la truffa c’è stata nel Decreto”.
“Abbiamo avuto l’onore di avere qui a Francavilla due illustri relatori, Elio Lannutti e Daniele Pesco – ha sottolineato il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Livio Sarchese – accompagnati dalla consigliere regionale Sara Marcozzi. Abbiamo parlato del tema delle Banche, il Movimento 5 Stelle è molto attivo in questa tematica e su molte altre, si è parlato anche della Riforma Costituzionale. Sono stati due temi sviscerati in maniera molto approfondita, abbiamo detto molte più cose di quelle che di solito vengono riportate sui giornali. Usciamo di questo incontro di oggi con più consapevolezza del fatto che c’è bisogno oggettivamente di un cambiamento epocale in questo Paese a livello etico anche nelle istituzioni. Io ho l’onore di lavorare con dei consiglieri che si incentrano molto sul tema delle Banche, un tema che è stato appunto affrontato dai nostri consiglieri a partire da Sara Marcozzi. Oggi abbiamo affrontato anche il tema dei vitalizi, dei costi della politica regionale, Sara Marcozzi è stata in prima linea per la proposta della riduzione degli stipendi regionali. Sono temi che in realtà il Movimento 5 Stelle ha dentro di se, che porta con se come movimento politico. Sono temi etici e siamo gli unici a voler dimostrare in maniera concreta che c’è un altro modo di governare questo Paese e questa città, che non è quello della tradizionale politica”.
Francesco Rapino