Nessun passo indietro; il pensiero del Pdl sulla filovia resta quello avuto sin dal primo schizzo del progetto: la filovia si deve fare e si farà sulla Strada parco. Perché? “Perché è una strada che ricalca i vecchi binari della ferrovia, e li si realizzerà un trasporto a scorrimento qualificato, pubblico, veloce, sicuro ed ecologico”, risponde Pastore, “e si solleverà da un traffico pazzesco proveniente dall’intera area metropolitana varie strade cittadine, delle quali viale Bovio rappresenta la camera a gas per antonomasia”, aggiunge. Bene, e questo si sapeva. Quale allora il motivo per convocare una apposita conferenza? “Ricordiamo che è una scelta bipartisan, nonostante in passato siano arrivate critiche da Del Turco, il quale sappiamo non amare Pescara, critiche violente da Cantagallo, mirate però a presidiare siti per l’edilizia, e da D’Alfonso, che in uno ‘scivola e casca’ ha conservato all’interno della propria maggioranza colui che ora guida le fila del comitato contro la filovia”, afferma riferendosi a Mario Sorgentone, “ma che non si è mai pronunciato contro o ha fatto in modo di rallentare il progetto sulla Strada parco”, attacca il Senatore Pdl. Tesse, così, la logica del ‘non pronunciarsi uguale condividere’, e la cementa dichiarando: “Ricordiamoci che l’atto conclusivo in merito alla filovia fu attuato dall’allora vice sindaco Camillo D’Angelo, qualche giorno prima di andare alle elezioni”.
Si capisce, quindi, che il centrodestra non ha alcuna intenzione di recedere circa il ‘Filò’. Sabato mattina una riunione del direttivo Pdl e stamane, mentre si svolgevano i primi sgomberi del presidio del ‘No’, il resoconto, dal quale non viene esclusa una dichiarazione di apertura al confronto con chi lo stesso Pastore definisce portatore di giusti motivi di protesta, da quale però depenna alcune categorie: “I carrieristi, coloro che guidano certe proteste per iniziare o continuare carriere politiche, che è già stato eletto, poi si è ricandidato senza successo”, e Sorgentone è nuovamente tirato in ballo, “gli illusi, coloro che hanno veramente creduto a delle decantate alternative per godere, avendoci acquistato casa, di un’area da sempre destinata ad essere una strada; infine quelli in malafede, ovvero chi abita lì dai tempi della ferrovia, che poi ne ha vissuto i tempi dell’area abbandonata e che ora si aggrappa ad una speranza di riqualificazione. E tra quelli in malafede molti appartengono al Pd: con loro non vogliamo il dialogo”, precisa Pastore.
Il dialogo è aperto solo se si percorre sui binari della legalità: “Vogliamo dialogare con i cittadini in buona fede, ai quali diciamo che si possono percorrere tutti i controlli possibili, anche arrivare alla Corte dei conti, ma chi reclama la legalità percorra le vie della legalità. Se il direttore della Gtm ritiene che sia giusto procedere con i lavori non può fermarsi solo perché qualcuno grida all’irregolarità: intanto chi vuole faccia i controlli e in caso venga trovato qualcosa fuori regola si agirà di conseguenza”, conclude Pastore.
Si fa sentire anche il consigliere regionale e capogruppo Pdl al Comune Lorenzo Sospiri, più diretto nell’evidenziare la ragione del centrodestra: “Noi non siamo il partito della metropolitana di superficie, siamo il partito che vuole raggiungere il miglior risultato al peggiore problema: quello dell’inquinamento e del traffico. Nessuno è stato in grado di portarci esempi esistenti di città come Pescara di tecnologia e mezzi più avanzati di trasporto pubblico per eliminare il traffico veicolare. Vogliamo, a discapito del piccolo paradiso di isole pedonali e ciclabili per 20mila persone, eliminare un immenso inferno per 200mila. Crediamo, con tutti i nostri difetti, di aver portato a Pescara con questo progetto milioni di euro, che hanno creato anche giacenze da reinvestire, non chiacchiere; mezzi avanzati e una politica ambientale seria, non proposte assurde o isole pedonali domenicali inutili. Tutto è stato pensato nel dettaglio: parcheggi di interscambio, attraversamenti semaforici, il nostro obiettivo è educare il cittadino ad abbandonare la propria auto e utilizzare il mezzo pubblico, per questo la filovia deve passare in centro, e non abbarbicata sulle montagne”.
Poi torna, anche lui, alle critiche odierne del centrosinistra sul progetto ormai in esecuzione: “Ora parlano, ma se avessero voluto, quando c’era il centrosinistra ad amministrare avrebbero potuto cancellare con un tratto la filovia: sarebbe bastato modificare il piano regolatore o il piano traffico. Se a tempo debito niente è stato fatto e nessuna alternativa è stata presentata, vuol dire che c’era condivisione da parte di tutti”, conclude.
La replica di Casciano (Pd). “Trovo che sia assurdo, da parte sua, invocare la legalità quando, innanzitutto, sono i cittadini a chiedere da tempo più trasparenza su questo progetto. Questo invito, poi, fatto da un senatore che a corrente alternata, a seconda del colore politico degli indagati, attacca o difende la magistratura rende il tutto più grottesco”, commenta così, in un comunicato stampa, il segretario cittadino Pd Stefano Casciano.
“Pastore, in quanto illustre esponente del PdL, dovrebbe convocare conferenze stampa per comunicare alla cittadinanza che ha reperito i fondi per realizzare tutti gli altri lotti, non per inveire e accusare dei cittadini in protesta contro un’opera di cui non capiscono il senso. Trovo però impossibile che Pastore convochi mai una conferenza del genere, specie alla luce dei tagli, circa il 40%, fatti dalla Regione Abruzzo al trasporto pubblico locale. Ci spieghino, dunque, i nostri rappresentati dove e come troveranno i finanziamenti per il secondo lotto della filovia, quello di cui il sindaco Mascia parla tanto”, conclude.
Daniele Galli