San Stef.a.r. Pescara, Blasioli (Pd): “l’incubo non è finito”

san_stefarPescara. Più rispetto per i lavoratori e procedure più trasparenti nelle Asl per l’indirizzo dei pazienti nella varie strutture. E’ quanto chiede Antonio Blasioli, consigliere comunale del Pd, che torna a parlare della vicenda che vede coinvolti i lavoratori della San Stef.a.r. di Pescara.

“Chiediamo che i lavoratori vengano pagati con i soldi che loro hanno contribuito a far entrare nelle casse della curatela, ridando dignità al loro lavoro, per loro e per le loro famiglie. La politica” continua Blasioli “non deve abbassare la guardia, ma deve continuare a tutelare i dipendenti. A dicembre ci sarà l’udienza per l’ammissione al passivo fallimentare, che permetterà loro di recuperare gran parte dei crediti maturati prestando il loro lavoro dal mese di aprile 2009 fino al mese di maggio 2010. Il 24 maggio, con la curatela, sembrava che l’incubo fosse stato finito, ma da allora, la stragrande maggioranza dei dipendenti, che già avevano lavorato per 13 mesi senza stipendio, non percepiscono più lo stipendio. Solo il 17 agosto hanno percepito una somma di 687 euro a fronte di ulteriori 5 mesi senza stipendio. Eppure, dopo continue pressioni sulle Asl, hanno accreditato ingenti somme alla curatela, che però non sono state accreditate ai dipendenti. Si tratta di somme ingenti, eppure si continua a considerare i dipendenti pronti al sacrificio, come avviene ormai da due anni a questa parte, relegando il principio della dignità del lavoro giustamente retribuito, alla fine delle priorità”.

Il consigliere comunale del Pd sottolinea anche un secondo aspetto, ossia il fatto che “alle strutture arrivano pazienti con patologie per così dire scartate da altre strutture. Per esempio, non arrivano più bambini. Questa circostanza non favorisce più il ricambio, quando i cicli di terapia verranno terminati e soprattutto, se dovesse passare il principio che il budget del 2011, per queste strutture sarà determinato in proporzione al budget effettivamente impegnato nel 2010, si rischierà di mandare a casa molti dipendenti dei centri San Stef.a.r”.

 

 

 

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